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Provincia Rimini

La buona comunicazione. Il vescovo riprende la tradizione di San Francesco di Sales

In foto: Il vicario don maurizio Fabbri, il vescovo Lambiasi e Simona Mulazzani di Icaro Tv
Il vicario don maurizio Fabbri, il vescovo Lambiasi e Simona Mulazzani di Icaro Tv
di Maurizio Ceccarini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 23 gen 2017 18:16 ~ ultimo agg. 24 gen 17:18
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La Diocesi di Rimini ha ripreso la tradizione di festeggiare San Francesco di Sales, patrono dei Giornalisti, la cui ricorrenza è il 24 gennaio. Per l’occasione oggi il vescovo Francesco Lambiasi ha incontrato i giornalisti riminesi per parlare dei temi attuali e dello stato della Diocesi di Rimini. Ma anche di come far arrivare meglio l’immagine della Chiesa, che anche nelle comunicazioni deve sentirsi in un atteggiamento di missione.

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La povertà, che continua a colpire anche molti italiani. Il lavoro, per il quale il Fondo istituito dalla Diocesi ha fatto molto ma ora necessita di sostegno. E, tra i temi attuali che il vescovo cita nel suo intervento davanti ai giornalisti, un’attenzione particolare al dialogo con l’Islam e all’accoglienza dei migranti. Una buona comunicazione – spiega il Vescovo – non può non essere attenta al presente in corso e va costantemente aggiornata. In fondo è vero che la cronaca è la prima bozza della storia. Le sfide che la comunicazione oggi deve affrontare riguardano due fenomeni interconnessi: quello del dialogo con l’Islàm e quello delle migrazioni forzate dalla guerra, dalla fame, dalla dittatura, dalla persecuzione religiosa”. La manifestazione in piazza condivisa le altre confessioni e con i rappresentanti della comunità musulmana dopo l’attentato di Charlie Hebdo e la marcia della pace sono stati dei forti segnali a Rimini, sottolinea monsignor Lambiasi.

L’incontro è stato anche un’occasione per tracciare un quadro della Diocesi, dove si registra ancora un trend in calo per i sacerdoti: sono 154, ma con poche ordinazioni in vista e 43 parrocchie senza parroco residente. Le religiose sono 375, i religiosi 44 e i consacrati agli istituti secolari 38. L’Ordo Virginium, che comprende donne consacrate che vivono la vita ordinaria fuori dai conventi, ha visto una consacrata. Ci sono anche una candidata e quattro aspiranti. Le zone pastorali, che rappresentano il nuovo modello di organizzazione degli ultimi anni, sono 21. I diaconi permanenti sono 47 e i segnali positivi dall’impegno del laicato non mancano.

I matrimoni religiosi, 524, sono dimezzati rispetto al duemila. Numeri che vanno presi come una sfida a testimoniare la bellezza dell’essere famiglia cristiana. Il numero dei cresimati, 2.500, resta alto. Associazioni e movimenti restano realtà consistenti e, soprattutto, molto più in dialogo di una volta. Spicca Comunione e Liberazione con 6.000 aderenti; 3.500 per l’Agesci e 2.200 per Azione Cattolica.

Gli studenti delle scuole cattoliche sono 5.225. Nelle scuole pubbliche l’adesione all’insegnamento della religione si attesta sul 90%. Gli insegnanti di religione sono 159, di cui 10 sacerdoti.

Nel 2016 la Caritas Diocesana ha incontrato 1.909 persone, preparato 106.700 pasti (quasi diecimila in più del 2015), accolto 734 persone per 14.972 notti; aiutato le famiglie in difficoltà per un totale di 77.907 euro per bollette, spese sanitarie e altro. Attraverso l’Associazione Famiglie Insieme ha effettuato prestiti per 128.980 euro a 404 famiglie.

L’Emporio Solidale ha aiutato 367 famiglie in sei mesi, per un totale di 2.239 spese con alimenti di prima necessità. Il Fondo per il Lavoro ha raccolto 600 domande e ha reinserito nel mondo dell’occupazione 97 persone. Attraverso l’inserimento nelle realtà parrocchiali, sono stati inseriti 24 profughi. Sono oltre mille i volontari attivi in più di 50 Caritas parrocchiali.

All’Istituto Superiore di Scienze Religiose Alberto Marvelli, dal 2016 condiviso con la Diocesi di San Marino-Montefeltro, nell’ultimo decennio la media di iscrizioni annue è stata di 280 studenti. Una cinquantina i docenti specialisti nelle diverse aree disciplinari.