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Conferenza Territoriale approva linee per riorganizzazione ospedaliera. Solo Bellaria dice no

In foto: repertorio
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di Maurizio Ceccarini   
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lun 9 gen 2017 16:14 ~ ultimo agg. 10 gen 16:31
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Questa mattina la Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria dell’Ausl Romagna composta dai 73 Sindaci della Romagna, quasi tutti presenti all’incontro, ha approvato il documento sulle “Linee di indirizzo per la riorganizzazione ospedaliera”.  L’unico voto contrario è arrivato dal Comune di Bellaria-Igea Marina. Presente per il comune sia l’assessore competente che l’attuale presidente del consiglio comunale Filippo Giorgetti che, alla trasmissione Tempo Reale di Radio Icaro e Icaro Tv, spiega che anche Coriano avrebbe votato no ma il sindaco non ha potuto presenziare e la delega conferita proprio a Giorgetti non è stata accettata. Il no bellariese, che è uno dei pochi comuni del territorio sopra i 15mila abitanti a non avere un presidio ospedaliero, è arrivato per lo spostamento sancito dalla bozza dell’unica ambulanza medicalizzata che finora aveva prestato servizio h24 a Bellaria Igea Marina. Il documento prevede che venga trasferita a Santarcangelo (l’intervista integrale sulla pagina facebook della trasmissione).

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L’Ufficio di Presidenza della Conferenza incontrerà le organizzazioni sindacali nei prossimi giorni ed il 30 gennaio sarà convocata una Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, per l’approvazione del documento sulla rete oncologica romagnola. “Un passo di grande valore politico” hanno sottolineato molti sindaci. Nel resoconto trasmesso dalla segreteria della Conferenza, nessuno riferimento alla senologia di Santarcangelo o a singole situazioni. A rappresentare il Comune di Bellaria c’era l’assessore Filippo Giorgetti che domani interverrà alla trasmissione Tempo Reale in onda su Radio Icaro e Icaro Tv dalle 9.15.

Sul tema della senologia del Franchini il capogruppo di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale in Consiglio regionale, Tommaso Foti, ha presentato un’interrogazione alla Giunta richiamando le 37.000 firme raccolte dall’associazione Punto Rosa e il rischio che la senologia di Santarcangelo “sia lentamente saccheggiata”.


Il resoconto trasmesso dalla Segreteria della Conferenza

Una importante tappa per dare corso al progetto di Ausl Romagna.

Questa mattina infatti, la Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di Ausl Romagna (composta dai 73 Sindaci della Romagna, quasi tutti presenti all’incontro) ha approvato, con un solo voto contrario (quello del Comune di Bellaria-IgeaMarina), il documento sulle “ Linee di indirizzo per la riorganizzazione ospedaliera”. “Un passo di grande valore politico”, come sottolineato dai numerosi interventi di Sindaci che si sono succeduti nel corso dell’incontro, che definisce la cornice sulla quale costruire il futuro dei servizi ospedalieri e del territorio dell’Ausl Romagna e che, per la prima volta, rappresenta il vero atto di identità di un soggetto che esprime un sentire comune e collettivo e non più la sommatoria di 4 ex aziende.

Nel corso della presentazione di sintesi del documento, il direttore generale di Ausl Romagna, Marcello Tonini, ha ripercorso l’importante lavoro di confronto avviato in questi mesi con le istituzioni locali e le organizzazioni sindacali, che ha permesso  di trovare quel giusto equilibrio di sintesi fra le proposte di modifica avanzate dai territori e la necessità di rispondere alla normativa di legge, del decreto Balduzzi. E’ un importante punto di partenza che ci permetterà di sviluppare e mettere a punto, all’interno di una visione condivisa, anche quegli aspetti che sino ad ora non potevano ancora trovare all’interno del documento soluzioni definitive, quali ad esempio lo sviluppo delle politiche sanitarie territoriali (cure intermedie) e l’assetto della distribuzione dei servizi di Emergenza Urgenza, perché necessitano di analisi più approfondite.

Importante riconoscimento e ringraziamento al lavoro svolto in questi mesi e al risultato di sintesi prodotto, è stato espresso all’Azienda ed a tutti i sindaci, da Paolo Lucchi, presidente della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria della Romagna. “La condivisione attorno al documento di cornice della nostra sanità del futuro, espressa in modo così chiaro e netto da tutti i Sindaci della Romagna, ci rafforza nella convinzione che quando si è capaci di uscire dai particolarismi e si affrontano i problemi in una ottica di visione complessiva, si possono trovare le risposte giuste per garantire e migliorare la qualità dei servizi garantiti ai nostri cittadini, nell’ambito di una sanità come la nostra, non a caso ritenuta la migliore in Italia e tra le migliori in Europa. Abbiamo gettato le basi giuste e dovremo proseguire, sempre con questo spirito, ad affrontare le sfide successive”.

Ma il lavoro dei Sindaci romagnoli sulla sanità è destinato a non fermarsi. Infatti, l’Ufficio di Presidenza della Conferenza incontrerà le organizzazioni sindacali nei prossimi giorni ed il 30 gennaio sarà convocata una Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, per l’approvazione del documento sulla rete oncologica romagnola.


Le dichiarazioni di Foti (Lega Nord)

“Quali iniziative, alla luce delle migliaia di firme raccolte a difesa del reparto di chirurgia di Santarcangelo di Romagna, intende assumere la Giunta?”. A chiederlo, in un’interrogazione, è Tommaso Foti (Fdi-An), intervenendo sul tema della riorganizzazione ospedaliera in Emilia-Romagna.

Nell’atto si richiama la presa di posizione della onlus Punto rosa: “La modifica al piano di riorganizzazione degli ospedali è una presa in giro per Santarcangelo e per le trentasettemila persone che hanno firmato per salvare la chirurgia”. Il reparto, e in particolare la senologia, “verrà lentamente saccheggiato da Forlì”.

Per il capogruppo di Fdi-An “la protesta del Punto rosa appare fondata”. Nel documento di riorganizzazione degli ospedali, prosegue, “è prevista a Forlì un’unità operativa complessa della senologia, dotata di due unità operative semplici, Santarcangelo e Ravenna”.

“Al di là di come intenderanno pronunciarsi i sindaci in ordine a questo documento – conclude Foti – resta il fatto che le esigenze dei pazienti vengono sicuramente prima di quelle della politica”.