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Nazionale Politica

Concessioni demaniali. Consiglio Ministri licenzia Legge Delega, i commenti

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di Redazione   
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ven 27 gen 2017 11:36 ~ ultimo agg. 28 gen 14:39
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Il Consiglio dei ministri ha licenziato oggi la Legge delega per la revisione e il riordino della normativa sulle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali ad uso turistico ricreativo. Nel testo si stabiliscono criteri e modalità per l’affidamento delle concessioni e vengono previsti anche un periodo transitorio, la tutela degli investimenti e la valorizzazione della professionalità acquisita. La legge ridetermina anche i canoni concessori aggiornandoli a valori più attuali. Ora il Governo avrà sei mesi di tempo per varare la riforma delle concessioni demaniali sulla base dei principi contenuti nel disegno di legge.

Per Arlotti uno strumento appropriato, per Pizzolante ci sono le condizioni per chiudere l’iter entro la legislatura, per Affronte un’inutile pezza. Per Borgo (SIB), positiva la partenza dell’iter in attesa di conoscere i contenuti. Per il sindaco Gnassi un passo importante e la richiesta al Governo di convocare quanto prima un tavolo di lavoro non solo con le Regioni ma anche con i Comuni.


Il commento del sindaco di Rimini e Delegato ANCI per il Turismo, Andrea Gnassi

Si tratta di un passo importante, auspicato e fortemente atteso; soltanto l’adozione della nuova legge di riforma può offrire agli operatori balneari e ai Comuni quelle certezze necessarie all’incentivazione degli investimenti e allo sviluppo del turismo. Questo ci dice che ci avevamo visto giusto: prevedere nella legge quadro un ruolo dei Comuni, rafforza ancora di più quei territori e quei Comuni come Rimini che stanno sviluppando una progettualità integrata tra mare e lungomare (vedi Parco del Mare). Da rimarcare come nella bozza di legge delega approvata dal Consiglio dei Ministri sia stato recepito fra i criteri per l’affidamento delle concessioni anche quello per il quale ANCI si è battuta per molto tempo: la valorizzazione delle diverse peculiarità territoriali, del resto in un paese come l’Italia che presenta 8000 chilometri di costa non si poteva non tenere in debita considerazione le differenze fra le diverse realtà. In materia di canoni, è inoltre apprezzabile da parte del Governo la volontà di risolvere le situazioni pregresse e sospese dei concessionari pertinenziali ai quali nel 2006 erano stati sensibilmente e tutti in una volta decuplicati i canoni, creando di fatto una situazione di disparità di trattamento con gli altri concessionari. Per quanto riguarda la durata del periodo transitorio per arrivare alle evidenze pubbliche, sarebbe auspicabile che nei decreti legislativi di attuazione fosse previsto un termine un termine adeguato. Sulla definizione della durata di tale termine, come peraltro sugli altri aspetti di cui si occuperà il decreto attuativo, è importante che siano coinvolti i Comuni e ciò in relazione alle specificità, alle caratteristiche e ai progetti di riqualificazione dell’arenile e delle aree frontistanti. Chiediamo infine al Governo e al Ministro di convocare quanto prima un tavolo di lavoro non solo con le Regioni ma anche con i Comuni, a cui sono state delegate tutte le funzioni amministrative in materia di demanio marittimo e che hanno peraltro tutte le funzioni in termini di pianificazione urbanistica.

Il commento dell’onorevole Tiziano Arlotti (PD)

Il neogoverno ha dunque mantenuto la promessa di varare la legge entro gennaio.
E’ un passaggio importante: per la prima volta dopo tanti anni si mette mano a un riordino complessivo che, nel rispetto delle norme comunitarie, interviene su un settore strategico per lo sviluppo del turismo e l’innovazione del prodotto.
Ritengo la Legge delega uno strumento appropriato, perché consente di coinvolgere le Regioni, i Comuni e le autonomie locali (e molti aspetti saranno demandati a tali istituzioni) e di dare attuazione a un percorso che vedrà coinvolte anche le associazioni di categoria nella fase di decretazione attuativa. Fase che dovrà avere, per ciò che mi riguarda, dei tempi celeri.
L’Italia ha bisogno di un salto di qualità, di innovare e di investire per essere più competitiva con i Paesi concorrenti e più attraente per sostenibilità ambientale e valorizzazione della qualità delle nostre coste.

Il testo della Legge delega stabilisce criteri e modalità di affidamento delle concessioni, prevedendo altresì un congruo periodo transitorio, la tutela degli investimenti, dei beni aziendali e del valore commerciale. Viene valorizzata la professionalità acquisita nell’esercizio delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative.
Vengono inoltre rideterminati i canoni concessori con valori tabellari più appropriati rispetto all’attuale sistema, unanimemente giudicato inadeguato e discriminatorio, e si pone l’obiettivo di tutelare i cosiddetti “pertinenziali” con le relative situazioni pregresse.
Entro due anni dall’attuazione della delega il Governo potrà intervenire con decreto correttivo e integrativo, così come avviene per tutta la legislazione delegata“.


Il commento di Sergio Pizzolante (AP)

È una delega che fissa i principi sui quali costruire il decreto attuativo. Sei mesi di tempo.
Do atto al nuovo governo di voler intervenire, nonostante le intemperie politiche. 
Nonostante le dichiarazioni rigide ed ottuse del Commissario europeo di qualche settimana fa.
È stato un errore non presentare la Delega mesi fa perché in campagna elettorale per il referendum.
Certo le strumentalizzazioni politico elettorali non creano l’ambiente migliore per approvare una legge mantenendosi solo sul merito, però non si può più aspettare. 
Con l’emendamento Pizzolante-Arlotti abbiamo dichiarato valide le concessioni sino all’andata in vigore della nuova legge, ma se non vogliamo una procedura di infrazione europea dobbiamo portare a casa nuove e buone regole.
La Delega fissa principi che il confronto in europa deve affermare. 
Non è un fatto banale! Affermare principi diversi da quelli espressi dal Commissario europeo è un fatto politico rilevante. 
La Delega durerà solo sei mesi proprio per tentare di chiudere l’iter dentro questa legislatura. 
I principi:
-Periodo di transizione perché il sistema non è pronto per oltre 30mila evidenze pubbliche in Italia( piani spiaggia e altro) e perché con il cambio di regime bisogna far valere il principio della continuità aziendale e l’affidamento sul quale sono nate imprese e sono stati fatti investimenti. 
Sul legittimo affidamento la Corte ha fatto una apertura evidente;
– devono essere evidenze pubbliche e non aste sul valore economico dei canoni, che saranno determinati prima. 
-per le evidenze deve valere il principio affermato nell’art 12 coma 3 della Bolkestein… gli Stati possono far valere questioni di interesse nazionale…
Noi riteniamo che le aziende non possono essere chiuse per legge o per affermare astratti principi europei. Queste aziende sono nate perché le leggi lo consentivano e avevano fatto affidamento sul rinnovo automatico ( giusto o sbagliato… era così). 
Deve valere inoltre la sentenza della Corte europea sui giochi di un anno fa…che riconosce il valore d’impresa anche a conclusione di un periodo concessorio. 
Quindi nella delega è stato inserito il principio del riconoscimento degl investimenti e del valore commerciale dell’impresa. 
– nella legge definitiva sarà deciso il numero delle concessioni disponibili per ogni singolo concessionario, due o tre al massimo, per evitare le concentrazioni e dinamiche di mercato o di altro tipo, capaci di far saltare il modello delle piccole imprese.
Nella delega ci sono inoltre le direttive per la riforma dei canoni e per la soluzione strutturale delle pertinenze.
Per me è una buona legge. 
Il confronto in Parlamento potrà ancora migliorarla.


Il commento dell’europarlamentare Marco Affronte (Verdi/ALE)

“Questo Disegno di Legge Delega non serve a nulla se non a prendere altro tempo. E’ solo una pezza messa dopo un ritardo disastroso che l’Italia si trascina da undici anni. La Commissione Europea molto probabilmente sarà irritata dall’ulteriore proroga che l’Italia crede, a torto, di meritare. E poi c’è lo strumento: una Disegno  di Legge Delega che lascia al Governo una discrezionalità eccessiva: ancora una volta il Parlamento è esautorato, e non legifera. Sono pronto a scommettere che anche lo spazio degli emendamenti sarà compresso, perché al momento giusto arriverà l’urgenza di approvare il provvedimento. E poi” – si domanda Affronte – “ma quale logica c’è ad iniziare un percorso di questo genere con un Governo che ha sopra la data di scadenza? Dura di più lo yogurt che ho in frigo!”


Il commento di Riccardo Borgo, presidente SIB Confcommercio

Non si può che dare un giudizio positivo sull’avvio, finalmente, dell’iter legislativo di riforma del settore che da tempo chiediamo al Governo e che a fine del 2016 il ministro Costa, per conto dell’Esecutivo, ci aveva anticipato sarebbe avvenuta entro il mese di gennaio. Sui suoi contenuti ci riserviamo di dare un giudizio di merito quando sarà noto il testo approvato.
Si evidenzia che si tratta di un disegno di legge, e non di un Decreto Legge con immediata efficacia, per cui il Parlamento, le Regioni, i Comuni e le parti sociali avranno la possibilità di intervenire sulla formulazione del testo definitivo e nei successivi determinanti decreti legislativi di attuazione. Si tratta di un complesso iter legislativo che evidentemente non può prescindere dal destino della legislatura e quindi con il rischio che non possa giungere a termine.

Se così fosse si tratterebbe comunque di un importante seppur tardivo atto politico che segna l’avvio della necessaria riforma di un settore le cui 30.000 imprese e 100.000 addetti diretti hanno bisogno per uscire dall’incertezza e dalla precarietà.


Il commento dell’assessore al Turismo della regione Emilia Romagna Andrea Corsini:

“Questa legge delega è un passo in avanti importante per l’approvazione di un testo organico sulle concessioni demaniali e, soprattutto, premia il lavoro fatto dalla Regione Emilia-Romagna che ha operato col Governo, le altre amministrazioni regionali e i parlamentari del territorio costiero romagnolo per arrivare a questo risultato. Un mio personale plauso va all’esecutivo e, in particolare, al ministro Enrico Costa”.


 

Il commento dei presidente di Sib Confcommercio e Fiba Confesercenti E-R, Simone Battistoni e Maurizio Rustignoli

“Non possiamo che esprimere un giudizio positivo sull’avvio dell’iter legislativo di riforma del settore, che da tempo avevamo chiesto al Governo e che il Ministro Costa aveva anticipato sarebbe avvenuto entro il mese di gennaio”. “Ci preme in particolare esprimere un sentito ringraziamento alla Regione Emilia Romagna nelle persone del Presidente Bonaccini e dell’Assessore Corsini per aver portato avanti l’impegno che si erano assunti nei confronti del Governo”.  “Sarà ora nostra cura continuare a presidiare e collaborare nella predisposizione dei prossimi atti legislativi per arrivare, nel più breve tempo possibile, al completamento definitivo della riforma”. “Rappresentiamo un settore composto da 30.000 imprese e 100.000 addetti che hanno bisogno di uscire al più presto dall’incertezza e dalla precarietà. Non dobbiamo dimenticarci che salvaguardando le imprese balneari difendiamo tutto il sistema turistico della nostra costa”.