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Attualità Rimini

100 euro per poter suonare nel pub. Il putiferio poi le scuse

In foto: uno dei primi live degli Oasis (immagine www.getintothis.co.uk)
uno dei primi live degli Oasis (immagine www.getintothis.co.uk)
di Maurizio Ceccarini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 9 gen 2017 11:44 ~ ultimo agg. 10 gen 13:04
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La serata giusta in un locale può cambiare i destini in una band. Come per gli Oasis che nel 1993, all’epoca sconosciuti, riuscirono (con modi abbastanza decisi, narra la leggenda) a farsi mettere in scaletta in una serata per band emergenti in un club di Glasgow. Volle il destino che nel club ci fosse Alan McGee, produttore dell’etichetta Creation e deus ex machina del rampante britpop, che ne rimase folgorato e propose loro all’istante un contratto. Il sogno di tutti i gruppi che vivono la fase della gavetta (e di tutti i produttori, visto il fatturato che la band dei Gallagher produsse).

http://www.newsrimini.it/2017/01/100-euro-per-poter-suonare-nel-pub-il-putiferio-poi-le-scuse/I locali che danno opportunità di esibirsi nel riminese non sono molti, e quando va bene ci si deve accontentare del minimo sindacale. Ma quanto è apparso ieri sulla pagina Facebook di un pub riminese, il Red Devil di Marebello, ha fatto esplodere l’indignazione a livello locale e non solo. Due post nel giro di un paio d’ore con la proposta “Con soli 100 euro puoi suonare al Red Devil, prenota la tua serata” e poi “Con 100 € il mondo saprà di voi … esibitevi al Red Devil”. Le repliche, a centinaia, non si sono fatte attendere. Come quella del cantautore santarcangiolese Andrea Amati, che si augurava fosse uno scherzo. Ma di messaggi e commenti, tra sarcasmo e indignazione, ne sono arrivati da tutta Italia. Anche da una organizzatrice di eventi che, pur ricordando le tante difficoltà per chi cerca di dare spazi alla musica live, ha condannato la proposta. Di fronte a una reazione che stava prendendo dimensioni imponenti, questa mattina è arrivata la replica firmata da uno dei soci del locale: “Il link dei 100 euro è fatto apposta per provocazione e pubblicità … chiedo scusa alle persone che si sono sentite parte lesa”. Anche al post delle scuse sono arrivate in poco tempo decine di commenti di scherno, mentre molti si sono “vendicati” cliccando, nelle recensioni, il punteggio minimo. Se provocazione voleva essere, probabilmente è andata un po’ troppo in là.