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Politica Rimini

Concomitanza tra Consiglio e incontro in Seminario. Mauro accusa, la Donati replica

In foto: i consiglieri
i consiglieri
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
dom 4 dic 2016 08:05 ~ ultimo agg. 20:08
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L’Ufficio Diocesano per la Pastorale Sociale ha organizzato il consueto incontro rivolto a tutte le persone impegnate in ambito sociale e politico. L’appuntamento è per martedì 6 dicembre alle 18 alla sede del Seminario Vescovile. Dopo un momento di preghiera con il Vescovo Lambiasi, è in programma una relazione del professor Maurizio Schoepplin, docente di Storia della Filosofia Moderna a Roma e Arezzo, sul tema “la politica tra carità e libertà”. Per quello stesso giorno è stata però convocata anche una seduta del Consiglio Comunale di Rimini. Una sovrapposizione che per Gennaro Mauro, capogruppo di “Uniti si vince” è “un grave sgarbo istituzionale” a cui rispondere con l’invito ai consiglieri a far mancare il numero legale per la seduta di martedì. Per la presidente del Consiglio Comunale di Rimini Sara Donati le accuse di Mauro, che parla di rifiuto a considerare la concomitanza, sono strumentali e vanno ben al di là dei contorni della questione.

A livello istituzionale arriva comunque la disponibilità della presidente Donati di riconvocare la Conferenza dei presidenti per ridiscutere la questione lunedì. L’incontro in seminario, la cui data era stata trasmessa con largo anticipo, si terrà comunque nella data fissata.

Così Gennaro Mauro ha ricostruito la vicenda: “la comunicazione dell’incontro è stata consegnata – a cura degli impiegati della struttura di supporto – ai consiglieri comunali nella sera del 29 novembre durante il lavori consiliari. Il giorno precedente lunedì 28 si era tenuta una conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari nella quale il presidente del consiglio comunale Sara Donati illustrava il crono programma dei lavori consiliari per giungere all’approvazione del Bilancio Preventivo 2017 entro il mese di dicembre. In tale occasione veniva concordato, tra l’altro un consiglio comunale per martedì 6 dicembre alle ore 18,45.  Preciso che nessun capogruppo era a conoscenza della concomitanza con l’incontro fissato dalla diocesi, ma non sappiamo quando era giunta la lettera della diocesi, e quindi non posso affermare che la Sara Donati fosse a conoscenza della concomitanza tra i due eventi.

La questione che ritengo grave è che nonostante mi sia messo in contatto con il presidente del consiglio comunale nella giornata di venerdì 2 dicembre, prima della partenza della convocazione ufficiale del consiglio comunale del 6 dicembre, la Donati non ha voluto sentire ragioni di un’anticipazione o una posticipazione dei lavori del Consiglio Comunale, per consentire ai consiglieri comunali di Rimini di partecipare al momento di riflessione con il Vescovo. Un atteggiamento che giudico di grave insensibilità, che nessun formalismo – l’avevamo concordato in riunione dei presidenti dei gruppi consiliari (lunedì 28 novembre) può giustificare. Neanche la mia richiesta di convocare con urgenza una conferenza dei capogruppo per lunedì 5 dicembre per valutare l’opportunità di spostare in orari diversi o posticipare il consiglio al giorno dopo, è stata accolta.

Così poche ore dopo ha replicato Sara Donati: “Il Consiglio Comunale viene convocato secondo il regolamento, in accordo con il Sindaco e la Conferenza dei Presidenti. Quella è la sede in cui si decidono le Convocazioni Consiliari. Il 28 di novembre durante la Conferenza, insieme al delegato del Sindaco e ai Capigruppo, abbiamo discusso e preso accordi per le sedute successive del mese di dicembre e nessuno dei presenti era a conoscenza, o ha portato a conoscenza i colleghi di altri di impedimenti o impegni Istituzionali concomitanti. Del gruppo faceva parte anche lo stesso Mauro che, come cita egli stesso testualmente, ha appreso come tutti noi, dell’incontro diocesano solo il giorno seguente. Nei giorni successivi nessuno mi ha comunicato o manifestato in alcun modo la volontà di cambiare il programma dei lavori. Venerdì 2 dicembre, mentre la comunicazione ufficiale del Consiglio veniva avviata, il consigliere sopracitato, mi chiedeva di spostare il consiglio stesso.
Come facilmente si comprende, non si sono verificate le condizioni per convocare la Conferenza Presidenti e verificare esigenze di modifica del Consiglio.
Ad oggi non ho ricevuto richieste a riguardo da altri Capigruppo della Conferenza.
Voglio anche precisare che le sensibilità religiose nella nostra assise sono pienamente rispettate, così come la piena collaborazione con il mondo della Chiesa e più in generale con i credo religiosi. Ritengo la spiritualità e la religione siano aspetti seri, non certo adatti ad essere strumentalizzati.
Per evitare ulteriori speculazioni e approssimazioni, convocherò una Conferenza dei Presidenti già lunedì prossimo, per comprendere eventuali esigenze dei Capigruppo di merito a variazione di orario”.