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Attualità Provincia

Classifica qualità della vita Sole 24 Ore: Rimini in discesa

In foto: Rimini dall'alto
Rimini dall'alto
di Redazione   
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lun 12 dic 2016 08:12 ~ ultimo agg. 13 dic 13:20
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Dopo Italia Oggi tocca al Sole 24 Ore che pone Rimini al 33° posto nella classifica della qualità della vita per le province italiane perdendo dieci posizioni e vanificando sostanzialmente il salto in avanti di nove posizioni dell’anno scorso. Ma nella sicurezza non è più sul podio delle maglie nere: 98° su 110 province, lo scorso anno era penultima (Napoli la peggiore). Mantiene l’ultimo posto per scippi e borseggi, è al quintultimo per rapine.  E’ invece sesta per “cultura-turismo-partecipazione” dove era in vetta (in testa c’è Roma). Rimini è prima per ingressi a spettacoli, dato sul quale come i reati influisce probabilmente la variabile turistica, e seconda per librerie.

Nel capitolo economia, Rimini è nona per imprese registrate, decima per start up innovative. E’ penultima per protesti pro capite e nella parte bassa invece per spese sociali dei comuni pro capite (81° posto). Per quanto riguarda l’Emilia Romagna, Bologna è all’ottavo posto. Seguono Ravenna (12), Modena (15), Parma (22), Forlì Cesena (25), Reggio Emilia (27). Dietro Rimini ci sono Piacenza (48) e Ferrara (58). Al primo posto a livello nazionale c’è Aosta con 589 punti di valutazione, 101 in più di Rimini. All’ultimo posto Vibo Valentia con 360.

Quest’anno nei criteri di valutazione ci sono state alcune novità. Sei settori d’indagine: Affari, lavoro e innovazione; Reddito, risparmi e consumi; Ambiente, servizi e welfare; Demografia, famiglia, integrazione; Giustizia, sicurezza, reati; Cultura, tempo libero e partecipazione. I parametri complessivi sono saliti da 36 a 42. Nella recente classifica di italia Oggi Rimini era al 36° posto, in crescita.

La sintesi per Rimini.


 

Il commento del presidente della Provincia Andrea Gnassi:

Altra ricerca sulla qualità della vita, altro risultato per la provincia di Rimini. Era stata una facile profezia quella di due settimane fa allorché, davanti al buon risultato per il nostro territorio (+ 12 posizioni rispetto all’anno precedente) sancito dall’analisi di ‘Italia Oggi’, avevo avvertito ‘Una tendenza positiva ma che sinceramente non può lasciare spazio a enfasi visto che siamo tutti consapevoli che la stessa potrebbe essere confutata nei risultati già tra qualche giorno, all’uscita dell’omologa analisi del quotidiano concorrente’. Così è stato, in perfetta linea e coerenza con quanto accaduto negli ultimi 15 anni almeno, passati sulle montagne russe di risultati opposti, paradossalmente scaturiti dalla ricerca degli stessi indicatori. Un gioco di fine anno, bello, interessante ma sempre tale; inutile caricargli significati particolari, sia nel bene che nel male. Tutt’al più è curioso intravedere in tale esercizio qualche tendenza generale.

Nella ricerca sulla Qualità della Vita, pubblicata quest’oggi dal Sole 24 Ore, ad esempio, tre dei sei macroindicatori sono migliori rispetto all’anno precedente. Tra questi la tradizionale vexata questio della sicurezza che vede da sempre la provincia di Rimini all’ultimo o penultimo posto mentre ora, secondo la ricerca odierna, saremmo in positiva ripresa di almeno una decina di posizioni. Resta, al di là del risultato, comunque fermo l’elemento della ‘correzione turistica’ che dopa statisticamente il dato sui reati riferiti all’intera area dei 25 Comuni, non distinguendo tra ‘residenti ufficiali’ e ‘abitanti equivalenti.

Gli indicatori mettono in evidenza le dinamiche classiche dell’economia locale: molto attiva (nono posto per imprese registrate), con una incoraggiante prospettiva sulle start up innovative (decimi) ma allo stesso tempo penultimi per protesti pro capite, tra i primi per patrimonio immobiliare personale medio, così come tra i più cari in Italia per affitto mensile.

La provincia di Rimini conferma una posizione soddisfacente per la presa in carico dei bambini nei nidi (22esima posizione) e rimane nella parte medio-alta della graduatoria per capacità di contenere l’emigrazione ospedaliera mentre precipita di 29 posti da un anno altro per differenza tra mese più caldo e mese più freddo: paghiamo per i numeri l’escursione termica… Basse, secondo i ricercatori, le spese sociali dei Comuni, a differenza dell’alto saldo migratorio interno alla provincia.

Già detto della Sicurezza, si chiude in bellezza con il tempo libero che vede i 25 Comuni della provincia riminese primeggiare per spesa in spettacoli e numero di librerie e ristoranti e retrocedere per quantità di sale cinematografiche.

A ben guardare, c’è poco o nulla in questi numeri, così come nei numeri di un paio di settimane fa del quotidiano concorrente che avevano certificato trend opposti, che possa risultare nuovo per la provincia di Rimini. Un territorio storicamente anomalo, dalle caratteristiche e dalla vocazione così peculiari da risultare poco afferrabile dalla statistica. Tensioni e dinamiche costanti che le ricerche sulla qualità della vita ogni anno registrano al di là di quelle oscillazioni che, ripeto, devono essere prese con uno spirito leggero e consapevole di potenzialità e limiti delle stesse”