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Attualità Provincia

Classifica qualità della vita Italia Oggi. Rimini sale al 36° posto

In foto: Rimini dall'alto
Rimini dall'alto
di Redazione   
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dom 27 nov 2016 14:25 ~ ultimo agg. 29 nov 11:37
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Nella classifica sulla qualità della vita redatta da Italia Oggi su dati Istat 2015 Rimini si classifica al 36° posto tra le province italiane, guadagnando 12 posizioni rispetto allo scorso anno. Assegnando a Mantova, prima in classifica spodestando Trento, un punteggio di mille, Rimini ha un punteggio di 620. In regione Rimini è sesta, dietro Parma (6°); Forlì-Cesena (12°), Piacenza, Reggio Emilia e Modena.

Rimini, non è una novità, risulta la peggiore per criminalità. E’ prima per scippi e borseggi, seconda per reati contro il patrimonio dietro Milano e quarta per reati contro la persona. Terza per lesioni dolose e percosse, settima per violenze sessuali. E prima nella voce “altri furti”; undicesima per furti in appartamento. Settima per “altre rapine” (escluse banche e uffici postali) e per truffe e frodi informatiche.

E’ ottava nella voce “servizi finanziari e scolastici”: è terza alla voce “servizi”. le note positive arrivano come di consueto al capitolo “Tempo libero” dove Rimini è seconda dietro Siena. E’ terza per strutture dedicate al turismo, tredicesima per strutture dedicate al tempo libero, prima per alberghi e palestre, settima per bar e caffetterie, nona per ristoranti ma appena 33esima per librerie.

Per tenore di vita la provincia di Rimini è 51esima. Rimini è all’8° posto per numero di imprese registrate. E’ 14esima per depositi bancari e settima tra i prezzi immobiliari più alti.

All’indomani arriva anche il commento del sindaco di Rimini e presidente della Provincia Andrea Gnassi che, dopo un’ampia premessa su come prendere questi dati, sottolinea come emerga un territorio dinamico. E come il dato sulla sicurezza, senza voler nascondere i problemi, vada letto alla luce della “correzione turistica“.


Il commento di Andrea Gnassi:

“La fine dell’anno solare porta con sé, tra i vari riti, anche quello delle classifiche della qualità della vita, le indagini che provano a scattare una fotografia dello stato di salute del nostro Paese prendendo in considerazione i vari aspetti dell’attività quotidiana e dei servizi. Quest’anno si comincia con la dettagliata analisi di Italia Oggi, che vede Rimini al 36esimo posto in classifica su 110 province, in salita di 12 posizioni rispetto allo scorso anno. Una tendenza positiva ma che sinceramente non può lasciare spazio a enfasi visto che siamo tutti consapevoli che la stessa potrebbe essere confutata nei risultati già tra qualche giorno, all’uscita dell’omologa analisi del quotidiano concorrente: per questo ogni aspetto, sia positivo sia negativo, che emerge da queste rilevazioni, deve essere considerato non più che una semplice indicazione di (molta) massima.

Scorrendo rapidamente i tantissimi indicatori che compongono la classifica di Italia Oggi trovano conferma alcuni aspetti che contraddistinguono da sempre il nostro territorio, come il suo essere dinamico e in costante movimento. A partire dal tessuto economico: guardando gli indicatori della classifica “Affari e lavoro” (dove Rimini è a metà, 55esima), il nostro territorio risulta ai primi posti per numero di imprese registrate per mille abitanti (8°) e agli ultimi posti per imprese cessate (104°), a dimostrazione del turn over frenetico di aperture e chiusure che da sempre si verifica nella nostra area.

Ormai ‘consolidata’ anche la leadership nella categoria ‘tempo libero’ (2° dopo Siena), graduatoria sulla quale incide ovviamente la vocazione turistica del nostro territorio (terzi per strutture dedicate al turismo, tredicesimi per strutture dedicate al tempo libero, primi per alberghi e palestre, settimi per bar e caffetterie …). ‘Vocazione’ turistica che influenza, come ormai siamo a ripetere ciclicamente, anche la classifica sulla sicurezza, che vede Rimini fanalino di coda. Come ha avuto modo di ricordare recentemente anche il Questore, è evidente che la provincia di Rimini registra trend equiparati a realtà metropolitane di gran lunga più vaste per via della  ‘correzione turistica’, ovvero per il fatto che non si tiene in conto dei 15 milioni di presenze turistiche annue che incrementano il numero di residenze effettive e che dunque vanno a distorcere sensibilmente il rapporto tra popolazione e numero di reati denunciati. Lo ribadiamo per l’ennesima volta e non ci stancheremo mai di ripeterlo: non nascondiamo i problemi, ma Rimini si trova a far fronte quotidianamente (spesso con successo grazie al lavoro delle forze dell’ordine, in sinergia con gli enti locali) con gli stessi fenomeni e situazioni che si registrano nelle altre province italiane.

Tra le curiosità, segnalo il balzo in avanti nella classifica battezzata ‘disagio sociale’, con un salto dal 94esimo al 56esimo posto. Una graduatoria che accomuna aspetti più disparati (dagli incidenti stradali, ai casi di tumore, passando per la disabilità e tasso di disoccupazione giovanile), dove ogni indicatore varia notevolmente di anno in anno, a testimonianza del fatto che, pur con la loro scientificità, queste rilevazioni devono essere considerate solo come tentativi di leggere la nostra realtà attuale così sfaccettata e difficile da inquadrare”.