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Rimini Spettacoli

Sabato alla Feltrinelli "Senza ombrello", nuovo disco di Riccardo Amadei

In foto: Riccardo Amadei
Riccardo Amadei
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
ven 21 ott 2016 20:25 ~ ultimo agg. 20:39
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Sabato alle 17.30 alla libreria Feltrinelli di Rimini presentazione ufficiale di “Senza ombrello”, il nuovo disco di Riccardo Amadei e Les Pastìs. Insieme a Matteo Munaretto (Radio Icaro), sarà l’occasione per immergersi nelle atmosfere e nelle storie delle 11 canzoni dell’album. Il racconto della genesi del disco sarà intervallato da un live-set di brani in acustico di Amadei e Les Pastìs: Elena Partisani (violino), Alberto Marini (contrabbasso), Enrico Ro (batteria).

www.riccardoamadeielespastis.com/


 

Il disco:

Senza cappello - la copertina

la copertina

“Senza Ombrello” è un disco concepito e realizzato in movimento tra circoli Arci, teatri e spazi off. “Nel primo lavoro del 2012” ci racconta Amadei, “ avevo semplicemente messo su CD quello che suonavo dal vivo, quello che funzionava. Qua abbiamo fatto il contrario: siamo partiti dalle canzoni e dalle loro peculiarità, estraendole da qualunque contesto fisico che ne avrebbe influenzato la forma durante la scrittura. Ogni canzone è un mondo a parte, senza compromessi di alcun tipo, senza strizzate l’occhio a sonorità più o meno di moda, senza pensare al suo utilizzo in ambito live, ma solo ed esclusivamente in funzione dell’atmosfera che secondo noi era propria di quell’episodio. Non abbiamo pensato ne a chi avrebbe ascoltato il disco ne a come lo avremmo poi portato in giro, abbiamo semplicemente messo le canzoni al centro.”
Il brano che da il titolo al disco, Senza Ombrello, è la metafora di uno stato d’animo, “è il mio modo di stare nelle situazioni. Io esco sempre senza ombrello, non mi pongo neanche la domanda se pioverà. Essere sprovvisti significa da una parte essere vulnerabili, dall’altra peró avere la grande possibilità di tornare a sentire. L’unica regola a cui mi attengo nello scrivere in musica è l’autenticità ad ogni costo. È imprescindibile, per arrivare ad un pubblico, non puoi permetterti di fingere, devi prenderti dei rischi, metterti nudo, provare ad andare al nesso, a bypassare tutto il superfluo.”

Numerose e importanti le collaborazioni, a partire da 3 pianisti differenti ognuno dei quali ha apportato sfumature e precise sonorità nelle canzoni: il groove di Stefano Paglia, il mood sospeso di Fabrizio Flisi, la magia di Marco Mantovani. Al sassofono tenore Manuela Timpano; inotre, due bellissimi camei, uno della disegnatrice/cantante Marianna Balducci e l’altro di Giuseppe Righini, che ha prestato la voce allo spirito di un onirico professore liceale nel brano “Un giorno di Garbino”.

“Senza Ombrello” è un album fondamentalmente elettrico, Questo nostro star bene (il primo brano) funge proprio da congiunzione tra la dimensione acustica della prima produzione di Riccardo Amadei e quella elettrica. “Sentivo il bisogno di un paesaggio sonoro più stratificato, pericoloso, pulsante, dai colori vivaci, l’elettricità ti dà la possibilità di valorizzare tutti questi elementi. Questo nostro star bene racconta la necessità di non arrendersi all’inerzia, è un monito contro la sedentarietà mentale e relazionale, forse il più grande pericolo del nostro tempo”.14797306_1140574469364629_1661867438_n

Tra i riferimenti letterari presenti nelle canzoni, l’omaggio a Jean Claude Izzó nel brano “Chourmo” (che è anche il titolo del secondo libro della trilogia di Marsiglia), dove periferia d’Europa e periferia dell’anima coincidono in uno scenario quasi surreale. “Valigie a Berlino” invece ha al centro il tema dell’Identità: chi non ha mai pensato ad un certo punto di reinventarsi? l’Alda che fa capolino in un verso si riferisce alla poetessa Alda Merini. “Al Punto Snai”, “I Brindisi” e “Le Belle Speranze” di snodano lungo un filo conduttore dello straneamento, a volte ironico a volte amaro, dal nostro contesto, dalle città in cui viviamo e che stentiamo sempre più a riconoscere. Il disco si chiude con un omaggio a Rimini. “Descrivo Rimini con le sue vocali, le 3 I come dei soldatini immobili sulla linea gotica ad aspettar non si sa bene cosa, durante l’onnipresente carnevale estivo, questa eterna condizione che ci vede protagonisti e eterni prigionieri del romanzo nazional popolare in cui Rimini ormai ha un’identità precisa, poetica e violenta insieme.”

Testi e musiche: Riccardo Amadei

Riccardo Amadei: voce, chitarre, ukulele, pianoforte

Elena Partisani: violino

Alberto Marini: basso elettrico, contrabbasso, sintetizzatore

Paolo Angelini: batteria