Indietro
menu
Rimini Rimini Social

Ethicjobs, lavorare bene per vivere meglio

di Silvia Sanchini   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
lun 17 ott 2016 15:42 ~ ultimo agg. 19:17
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 4 min Visualizzazioni 1.282
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Luca Carrai ha solo 27 anni ma idee chiare e ambiziose: cambiare il mondo un poco alla volta, attraverso pratiche e scelte quotidiane. Nato in Toscana a Castiglione della Pescaia, dopo una laurea in Lettere e Filosofia a Firenze, approda a Rimini per studiare Economia, in particolare la Laurea Magistrale in Tourism Economics and Management. Si innamora di questa città e la sua passione lo porta, ancora una volta, a impegnarsi concretamente per fare qualcosa di innovativo e importante. Decide di mettere radici in Romagna e, insieme a un gruppo di amici, fonda l’associazione universitaria “Slash”.

Ma questo non basta: la sua idea è quella di fare incontrare business ed etica come dimensioni non contrapposte, ma complementari. Così, quasi per caso, nasce l’idea di “Ethicjobs”, un progetto che sin da subito riscuote successo e attenzione da parte di tanti e che sta muovendo i suoi primi passi. Facciamo qualche domanda a Luca per saperne qualcosa di più.

Come nasce l’intuizione di “Ethicjobs” e quali sono i punti di forza di questo progetto?

È stato calcolato che ogni persona passa nella vita circa 109.800 ore lavorando per un totale di 14.600 giorni. In pratica dedichiamo al lavoro il 15% della nostra esistenza. Un aspetto così importante, non può allora essere dato per scontato. Da qui l’intuizione di fare qualcosa perché le ore spese al lavoro possano essere sempre più un tempo di qualità.

Ethicjobs è un progetto che nasce con l’idea di premiare ed elevare la qualità del lavoro in Italia (anche) attraverso una piattaforma che darà visibilità e certificherà le aziende che offriranno i migliori standard di qualità lavorativa. Un processo bottom-up, in cui saranno gli stessi dipendenti dell’azienda a certificare le proprie condizioni lavorative contribuendo a delineare un quadro delle migliori imprese italiane. La logica è un po’quella di “Trip Advisor” ma applicata al mondo del lavoro e con scopi totalmente diversi.

Attualmente mi sento di dire che il progetto ha quattro fondamentali punti di forza: un’idea vincente e innovativa, un team di tredici persone variegato ma unito da forte motivazione ed entusiasmo, partnership strategiche e un buon numero di finanziamenti già ottenuti.

Per noi è fondamentale che il progetto abbia una ricaduta territoriale forte: vogliamo migliorare Rimini, la città in cui viviamo mettendo al centro una visione etica del lavoro. E vogliamo che l’esperienza riminese sia poi d’esempio per altri comuni.

Quali sono i primi passi che avete compiuto per dare avvio al progetto?

Abbiamo innanzitutto cercato di creare una rete e individuare finanziamenti strategici. A noi non interessavano dei finanziatori e basta, ma persone e aziende interessate a lasciarsi coinvolgere nel progetto collaborandovi. Il primo contributo l’ho ricevuto nell’ambito del programma “Garanzia Giovani” della Regione Emilia-Romagna, con l’azione Autoimprenditorialità. Poi, incuriositi, abbiamo partecipato e vinto (non con Ethicjobs) al progetto europeo Smart Inno promosso dalla Provincia di Rimini in collaborazione con Innovation Square per premiare idee innovative nel ambito del turismo. Fondamentali le partnership con il mondo accademico e in particolare con il Dipartimento per la Qualità della Vita dell’Università di Bologna, che ha sede proprio a Rimini, e con l’Università Bocconi di Milano che ci ha accelerato e messo a disposizione un servizio di mentorship personale. Poi l’incontro con “Figli del Mondo”, che opera proprio per creare sinergie tra il mondo dell’impresa e il terzo settore e con alcune banche del territorio particolarmente sensibili all’argomento. Il prossimo passo sarà costituirci ufficialmente in una società srl: avverrà a novembre e, a quel punto, partiranno una serie di azioni concrete.

Nel frattempo abbiamo lanciato anche una grande campagna di crowdfunding sulla piattaforma americana Indiegogo, alla quale invitiamo tutti a dare un’occhiata e perché no, se vi piace, a supportare (https://www.indiegogo.com/projects/ethicjobs-better-jobs-better-lives-work#/).

Quali tipologie di aziende andrete a valutare?

All’inizio ci eravamo dati un target ed un taglio ben preciso: ci volevamo rivolgere ad aziende del settore turistico. Poi ci siamo resi conto che questo limitava insensatamente il nostro raggio d’azione e non ci siamo rivolti ad uno specifico settore ma molto semplicemente al mercato del lavoro, attraverso un modello valutativo customizzato ed altamente tecnologico. La principale clausola è che l’azienda abbia almeno 7-8 dipendenti. Sondando il terreno abbiamo già proposto l’idea ad una decina imprese più un consorzio del territorio operanti in diversi settori (ristorazione, accoglienza, formazione, energie rinnovabili, servizi finanziari…) e tutti hanno mostrato sensibilità ai temi sollevati da Ethicjobs e la volontà di migliorare i propri standard lavorativi. Il tutto ancora prima della costituzione della società.

Qualcosa in più sul team di lavoro?

Bè, penso che sia un assoluto punto di forza, è un team fantastico. Ricercatori, economisti, statistici, sviluppatori web, esperti di settore, giovani, meno giovani… davvero variegato! E questo penso sia uno dei punti di forza di questi ragazzi. Competenze tecniche specifiche messe a disposizione col sogno di migliorare il benessere comune. E poi siamo pronti a metterci in gioco… abbiamo il fuoco negli occhi e la speranza che un futuro migliore possa esistere e che il percorso per arrivarci passi anche da noi.

Qual è la filosofia di fondo che sta alla base del progetto?

Ci ispiriamo all’idea di “voto col portafoglio”, termine coniato dall’economista Leonardo Becchetti. Ethicjobs vuole sensibilizzare ed indirizzare l’utente finale verso un circuito di acquisti più etici e consapevoli, rendendolo responsabile il consumatore delle realtà che sta finanziando e quindi, del futuro che sta scegliendo. Il tutto avrà la logica conseguenza di aumentare l’efficienza economica e sociale delle realtà che riusciranno a dimostrare e ottenere i maggiori standard di qualità del lavoro dipendente. Grazie al certificato d’eccellenza che verrà rilasciato da Ethicjobs e attraverso precise campagne di sensibilizzazione e comunicazione, i consumatori sapranno quali sono le aziende che rendono più felici i propri dipendenti, quindi avranno ancora più informazioni per fare scelte ponderate. É prendendoci cura gli uni degli altri, finanziando la felicità, che si cambiano le cose.

Per saperne di più:

Facebook: Ethicjobs
info@ethicjobs.com