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Accoglienza. Rimini rinnova adesione a Sprar, attesi 200mila euro

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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 26 ott 2016 13:56 ~ ultimo agg. 2 nov 11:48
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Mentre in territori si alzano barricate, il Comune di Rimini prosegue nei percorsi di accoglienza degli immigrati. Anche perchè da questi possono arrivare importanti ritorni economici. La Giunta Comunale di Rimini ha approvato l’adesione dell’Amministrazione Comunale al proseguimento dei progetti SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) attraverso le nuove modalità di presentazione delle domande presentate dal Ministero dell’Interno. Nello specifico, per il Comune di Rimini, si tratta di dare prosecuzione all’accoglienza dei 58 profughi e richiedenti asilo già inseriti nel progetto SPRAR attivo nel nostro territorio. Le nuove linee inserite nel decreto ministeriale – spiega l’Amministrazione Comunale – sono motivate dalla duplice esigenza di favorire la stabilità dei servizi di accoglienza integrata già attivi nel Sistema SPRAR (con l’obiettivo di una distribuzione più diffusa e più equa), sia dalla volontà di semplificare e snellire le procedure per la prosecuzione dei servizi di accoglienza integrata già attivi.

“In Italia sono soltanto 2.600 su 7.998 – ricorda Gloria Lisi, Vicesindaco con delega alla protezione sociale del Comune di Rimini – i Comuni che hanno accettato di assistere gli stranieri. Rimini è tra questi con convinzione, avendo strutturato i servizi in rete con Prefettura e Associazioni del territorio. Ci candidiamo dunque ad essere tra quelle realtà in regola per accogliere i contributi ministeriali che, a livello meramente previsionale, dovrebbero portare a Rimini circa duecentomila euro. Saranno risorse che impegneremo non nello specifico dell’immigrazione, ma più in generale nel sociale e nella scuola, per interventi strutturali di edilizia scolastica o sostegno allo studio e welfare. Accogliere i migranti è anche una opportunità per il nostro welfare, non un costo. Questo vale aldilà delle motivazioni etiche, che personalmente e politicamente mi differenziano in maniera netta rispetto a quanto successo in questi giorni in altre parti, purtroppo vicine, d’Italia. Il nuovo decreto del Ministero va nella direzione di una migliore ed equa distribuzione sui territori, dando ai Comuni strumenti e risorse per implementare più in generale il proprio welfare, e non solo lo specifico dedicato all’accoglienza. Quello dello Sprar si conferma dunque, a mio modo di vedere, come il miglior modello di accoglienza e integrazione, perché adotta una visione complessiva che va nella giusta direzione di riequilibrio tra territori e potenziamento di quelli che fanno, come Rimini, la loro parte”.