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Cronaca Regione

Ex portavoce APT: inchiesta GdF su pranzi. Sensoli: dati ancora nascosti

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la costa
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 26 ott 2016 10:49 ~ ultimo agg. 11:38
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Truffa, falso e peculato. Sono i reati – si legge sull’Ansa – su cui indagano la Procura di Bologna e il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza nei confronti di Fabio Grassi, ex capo ufficio stampa di Apt Servizi, dimessosi e recentemente sospeso dall’azienda di promozione turistica dell’Emilia-Romagna.

Dell’evoluzione dell’inchiesta sui presunti ‘pranzi fantasma’ messi a rimborso in Apt. Sulla vicenda hanno presentato esposti M5S e poi la stessa Apt; i finanzieri stanno sentendo giornalisti e ospiti presenti nelle ‘ospitate’. A quanto pare ci sarebbero irregolarità in merito ad una ventina di pranzi e cene, rimborsati a Grassi ma disconosciuti dai commensali indicati nei giustificativi, per circa 5.200 euro. Le ipotesi di reato contestate trovano conferma in ambienti investigativi.

Alla luce degli sviluppi, il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Raffaella Sensoli torna a lamentare la mancanza di risposte da parte dell’APT alla richiesta di documentazioni: “Da quasi quattro tre mesi stiamo aspettando che APT ci consegni i dati riguardo alle cene, i pranzi e gli hotel pagati sia all’ex capo ufficio stampa Fabio Grassi che ad altri giornalisti dell’ultimo anno e del periodo che va dal 2010 al 2013.  Ormai anche la Regione ci motiva l’ennesimo rinvio (il terzo), quando queste richieste di norma andrebbero riscontrate in 5 giorni lavorativi, ammettendo che, benché stia sollecitando la consegna di questi elenchi, APT continua a fare orecchie da mercante. Visto quanto sta emergendo dalla Procura di Bologna crediamo che questi dati siano di fondamentale importanza per avere un quadro complessivo sullo scandalo Vacanzopoli e per questo l’atteggiamento di APT è semplicemente scandaloso”.

“Attendiamo con ansia – prosegue la Sensoli – la consegna di questi dati che APT si ostina a non voler concederci nonostante le continue sollecitazioni della Regione. E annunciamo fin da ora che se dovessero emergere cifre e numeri molto diversi da quelli forniti ufficialmente da APT, siamo pronti a portare anche questo caso davanti alla Corte dei Conti perché valuti un possibile danno erariale. Caso che non riguarda solo APT, ma anche la Regione che non riesce a farsi dare documenti, pur controllando l’azienda con il 51% ed esprimendo amministratori”.