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Volontariato: condivisione, servizio, gratuità

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
ven 30 set 2016 07:56 ~ ultimo agg. 3 ott 10:22
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Il volontariato è una forma molto impegnativa di condivisione della situazione di bisogno dell’altro, attraverso il servizio come espressione di solidarietà e di gratuità.

Essere volontari-operatori di carità significa vivere fede e amore, che cambia la vita, facendosi compagni di viaggio e passando dalla compassione alla solidarietà, con un metodo che parte dall’ascolto e dalla osservazione, passa attraverso il discernimento e la valutazione, per arrivare ad un’azione che sia risposta al bisogno e percorso educativo per tutti.

 

Cosa ci spinge a fare i volontari?

Spesso si discute sulla specificità dell’azione ecclesiale nell’ambito caritativo. Alcuni pensano che abbia valore solo come supplenza, valida quindi solo là e fino a quando la società stessa non crea le sue strutture. Certo, la Chiesa ha svolto nella storia e svolge tuttora in molti luoghi anche questa funzione. Ma non sembra essere questa la componente essenziale e specifica della missione ecclesiale. Essa risiede nell’amare come Dio ama, essere segno e strumento dell’amore di Dio.

Il rapporto vissuto con Dio mette in moto dinamiche diverse; non necessariamente più efficaci, ma sicuramente diverse. Una diversità che si manifesta nelle relazioni interpersonali. Se Dio ama attraverso il mio amore, questo suscita vita, stimola rapporti nuovi.

Ci sono come due piani: uno interiore e uno esteriore.

Quello esteriore è quello dei servizi, della organizzazione delle risposte che dobbiamo dare sempre più e sempre meglio. Ma questo è soggetto a molte variabili anche indipendentemente da noi: aumento dei bisogni, scarsità di risorse, ecc. E poi c’è il piano interiore in cui io sono chiamato a fare spazio a Dio perché chi incontro possa fare l’esperienza dell’amore di Dio al di là della risposta ricevuta al suo bisogno immediato.

Molte volte di fronte a situazioni di ingiustizia e di discriminazione sperimentiamo i limiti del servizio e l’inadeguatezza dell’aiuto. Siamo tentati di rinunciare considerando inutile il nostro intervento. Ma il cammino continua sapendo che la perfezione è solo alla fine del percorso, quando Dio sarà tutto in tutti (1 Cor 15,28), che ora è necessaria la pazienza del tempo, insieme alla consapevolezza che ogni passo compiuto nella storia rivelando l’amore di Dio, indipendentemente dai risultati concreti, rende possibile l’irruzione del nuovo, la manifestazione di quel Dio che fa “ nuove tutte le cose”.

La Carità non è il contenuto dei gesti che compiamo ma il movimento interiore che ci fa aprire all’azione di Dio. Le motivazioni possono inquinare.

Prima di ogni azione e in ogni relazione dovremmo chiederci il perché del nostro muoverci. È per affermarmi; sono alla ricerca di una gratificazione personale; lo faccio per sentirmi a posto…?

Il nostro compito è quello di accogliere la forza della azione di Dio che si esprime attraverso di noi. Noi siamo strumenti nelle sue mani. (“… sulla tua parola getterò le mie reti”).

 

caritas-volontariato-2Cosa vuol dire fare i volontari?

“Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto”.

Il testimone di carità ha la via costantemente radicata nella Parola e nell’Eucaristia: “ Scendeva da Gerusalemme a Gerico”. (v.30) Due luoghi: Gerusalemme luogo del tempio, dell’incontro con Dio. Di un Dio che è pane Parola, pane Eucaristia, pane Carità. Gerico luogo del fare, del servire, dell’impegno sociale. In ogni eucaristia c’è l’invito ad “ andare in pace”. C’è un invito a uscire dal tempio, dal culto, dalla Parola per entrare nel quotidiano, nel territorio, nel vissuto di ogni giorno. Il testimone di carità è costantemente in ascolto e in osservazione delle voci e dei volti del territorio. “ Gli passò accanto e lo vide…” (v.33).

C’è sempre più bisogno di un vedere orientato sul territorio degli altri. Un vedere misericordioso e compassionevole, non di giudizio ma di perdono e riconciliazione. Un vedere amoroso, a cuore aperto. Un vedere profondo, dentro l’animo della persona; non solo in superficie, non solo i bisogni espressi ma anche quelli inespressi, nacosti. Un vedere nelle tenebre, nel peccato, nelle situazioni di sofferenza,dolore,disagio e riconoscervi le tracce della presenza di Dio. Il testimone di carità è chiamato a essere presente nel territorio per ascoltare e osservare per essere sentinella nel e del territorio, nella e della comunità. Il testimone di carità matura una grande compassione per le storie di vita: è un esperto di umanità. “ Senti compassione…”.

Tutto ciò che si osserva e si ascolta va collocato nel cuore per far sì che la propria vita sia coinvolta nel profondo, pianga con chi piange e rida con chi ride. Non è un mestierante. Il testimone di carità costruisce prossimità nel prestare e prendersi cura dei poveri. “ Gli andò vicino, versò olio e vino sulle sue ferite e gliele fasciò…”

Occorre intervenire in modo pronto, immediato, concretamente. In modo semplice, povero, con quanto si ha a disposizione (olio,aceto, asino, denari…). Occorre mettere a disposizione “ i cinque pani e i due pesci” del miracolo dell’amore. Coscienti anche dei limiti, della pochezza propri di ogni intervento umano in risposta ai bisogni dei frratelli. Il testimone di carità è chiamato a essere nel territorio come colui che “ è capace di vedere dove c’è bisogno e agire di conseguenza, mettendo la mente, il cuore, le mani, i piedi a servizio dei fratelli più poveri”.

 

Vuoi aiutare gli altri? La scelta è ampia!

La Caritas diocesana di Rimini offre ampia scelta a chi desidera svolgere un servizio di volontariato. Si rivolge sia a chi abbia voglia di vivere un’esperienza individuale in modo continuativo (stabilendo servizio, giorno e orario con la presidente dell’Associazione di Volontariato, Maria Carla Rossi, cell.328/9489132), sia a chi desideri vivere un’esperienza di gruppo che possa durare poche ore oppure più giorni.

Alcune proposte di servizio presso la Caritas diocesana di Rimini

Mensa per gli ospiti della Caritas diocesana.

Distribuzione vestiti: lunedi, mercoledi e venerdi (9-12).

Centro Educativo Caritas: attività con i figli degli immigrati.

Giro nonni: consegna pasti a domicilio agli anziani, tutti i giorni (9.30-13); visite pomeridiane agli anziani residenti nel comune di Rimini (un pomeriggio a settimana (15-17).

Pulizie della struttura affinché le persone accolte possano vivere in un ambiente sempre fresco e profumato.

Tutti i nuovi volontari, prima di iniziare il servizio, avranno alcuni momenti di formazione:

identità e missione della Caritas; struttura, servizi e programmazione della Caritas diocesana; funzionamento dello specifico settore nel quale si presterà il proprio servizio.

È possibile consultare tutti i settori e servizi sul sito www.caritas.rimini.it

 

InformaCaritas