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Attualità Rimini

Esternalizzazione servizi infanzia. Si procederà a scaglioni: nel 2017 le prime sei sezioni

In foto: repertorio
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di Andrea Polazzi   
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ven 23 set 2016 13:43 ~ ultimo agg. 24 set 14:05
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A Rimini i servizi educativi per l’infanzia restano al centro del dibattito. A parlare oggi è l’amministrazione comunale per voce dell’assessore Mattia Morolli reduce da un incontro ieri in Regione, affiancato dal dirigente Bellini.

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Novità dalla Regione. Tra le novità nella gestione del servizio (contenute nel progetto di legge che sta ultimando il suo iter amministrativo) figura, in primis, l’ampliamento del ruolo del Coordinamento Pedagogico del comune capoluogo, che estenderà il suo compito di regia e controllo su tutta la provincia. L’obiettivo è quello di arrivare ad una armonizzazione sia tariffaria che didattica delle diverse realtà. Tre gli anni per verificare il funzionamento del sistema. In primo piano anche la questione vaccini con l’amministrazione riminese che sposa la decisione della Regione di introdurre l’obbligatorietà per poter iscrivere i bambini all’asilo.

Esternalizzazione. Immancabile il riferimento alla questione dell’esternalizzazione dei servizi educativi. Nelle linee di mandato l’amministrazione ha individuato come prevalente la gestione diretta, con una percentuale del 60%, il restante 4o% sarà affidato al privato. Si tratta però, spiega l’assessore Morolli, di percentuali massime e si procederà comunque a scaglioni per garantire la continuità didattica del personale educativo ed insegnante. Così i bambini termineranno il ciclo scolastico col personale che li ha accolti. La procedura si completerà in tre anni: nel 2017/18 si partirà con l’esternalizzazione di 2 sezioni di nido e 4 di materna; l’anno successivo toccherà ad altre 2 di nido e 4 di materna e, infine nel 2019/20 i nidi resteranno 4 mentre le materne raddoppieranno arrivando a 16. A fine percorso l’esternalizzazione riguarderà il 34 per cento delle sezioni di scuole materne (5 strutture) e il 12 di quelle dei nidi (1 struttura).

Come già scritto nei giorni scorsi l’asilo nido è il Do Re Mi di via Euterpe. Le scuole per l’infanzia sono La Giostra, in via Cordevole a Rivabella; Arcobaleno in via Leonardo da Vinci a Rivazzurra;  Al Zgheli in via Tredozio a Santa Giustina; Il Volo in via Galileo Ferraris (zona Pascoli) e Il Borgo in via Matteotti a San Giuliano.

La scelta del privato sarà effettuata tramite bando europeo con procedura aperta, spiegano assessore e dirigente, alla quale potranno partecipare non solo cooperative ma qualsiasi impresa. Sarà un bando unico diviso in due lotti, uno per i nidi e l’altro per le materne. Uscirà tra qualche settimana. Il criterio sarà quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa all’impresa che avrà conseguito il punteggio più alto sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo. Sarà assegnato al fattore qualità fino a un massimo di 80 punti ed al fattore prezzo fino a un massimo di 20 punti.

Per cercare di garantire i lavoratori precari, nel bando saranno inserite delle clausole di salvaguardia che daranno un punteggio aggiuntivo a chi deciderà di assumere personale che ha già lavorato per il Comune.

Anche per le 6 strutture gestite mediante appalto di servizi, resteranno in capo al Comune l’iscrizione degli utenti, le procedure di ammissione e l’eventuale dimissione degli utenti, l’applicazione riscossione delle rette e la manutenzione straordinaria degli immobili e delle strutture. Fermo restando lo stretto raccordo previsto con il coordinamento pedagogico comunale. Parola d’ordine, spiega l’assessore Morolli, il mantenimento degli standard di qualità.

I motivi della gestione indiretta. Tanti i motivi che hanno portato l’amministrazione a puntare sull’esternalizzazione di parte dei servizi. Su tutti c’è un problema tecnico, spiega il dirigente Bellini, che riguarda i vincoli di finanza pubblica imposti dal Governo che limitano il turnover del personale comunale che va in pensione. La percentuale di turnover è del 25% e così negli ultimi anni le nuove assunzioni del comune si sono dovute concentrare proprio sui servizi educativi, impoverendo altri ambiti. L’integrazione delle formule gestionali – si legge nelle linee di mandato – è l’unico modo per “conciliare le necessità di mantenere i livelli di risposta alle domande dell’utenza, garantendone nel contempo la qualità e la sostenibilità economica, con la possibilità di estendere il servizio a periodi della giornata o della settimana attualmente non coperti, come il tardo pomeriggio dalle 16 alle 18.30 o il sabato. Opzione, quest’ultima, altrimenti del tutto impraticabile per il Comune tramite la gestione diretta, stante l’obbligo legislativamente sancito di ridurre la spesa di personale.”