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Cronaca Rimini

Insegnante perseguitata da ex compagno. Ai domiciliari 38enne

In foto: repertorio
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di Simona Mulazzani   
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dom 21 ago 2016 12:44 ~ ultimo agg. 22 ago 09:58
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Dopo la fine della relazione la intimidiva con continue telefonate e massaggi provocatori. Una vera e propria persecuzione quella messa in atto nei confronti dell’ex compagna da un 38enne riminese per cui il giudice Casadei, su richiesta del sostituto procuratore Cerioni, ha disposto un’ordinanza di custodia cautelare per atti persecutori, eseguita ieri sera dagli uomini della Questura. L’uomo è stato posto agli arresti domiciliari.

Le minacce sono partite a gennaio, quando la donna, un’insegnante, ha deciso di lasciare il fidanzato dopo sei anni di convivenza. Visto il carattere molto irascibile del 38enne ha deciso di comunicargli la decisione con un messaggio sul telefono. Era stanca di quel rapporto distrutto dai comportamenti assillanti e intimidatori che il compagno aveva nei suoi confronti. Un atteggiamento, purtroppo, non nuovo per l’uomo che già nel 2012 era stato arrestato per atti persecutori nei confronti di una precedente compagna.

L’SMS d’addio ha reso l’uomo ancora più insistente: ha cominciato a chiamarla continuamente, anche nel cuore della notte, sia al telefono di casa che al cellulare e ad inviarle messaggi e pubblicare post sui social pieni di offese pesanti e intimidazioni. In un’occasione ha scritto “Ti ammazzo davvero“. Sono intervenuti anche i genitori di lei per dissuaderlo dai suoi comportamenti, ma non è servito a nulla. Anzi l’atteggiamento del 38enne si è fatto ancora più inquietante: è arrivato a pedinare la donna, appostandosi fuori dalle scuole dove insegnava e nei locali che frequentava. Le ha reso la vita impossibile: l’insegnante non riusciva più a dormire, è dovuta ricorrere a farmaci per l’ansia. Si faceva accompagnare al lavoro dai genitori o da amici per timore che lui la avvicinasse. Ha smesso di frequentare i locali che anche lui conosceva. L’aveva anche costretta a tornare insieme.

Dopo cinque mesi di persecuzioni la ragazza, ad inizio luglio, si è decisa, finalmente, a denunciarlo e si è rivolta in Questura. I suoi racconti dettagliati hanno portato all’ordinanza restrittiva.