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Cyberbullismo: genitori e figli nel web!

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 22 ago 2016 10:32 ~ ultimo agg. 24 ago 14:58
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Web ed adolescenti. Opportunità e rischi. A parlarcene in un’intervista, al termine dell’incontro svoltosi al Garden Sporting Center, Educare al digitale: genitori e figli nell’epoca del web, organizzato dall’associazione Formadillo-educare al digitale, è Sergio Gridelli, esperto di comunicazione aziendale ed elaborazione dei contenuti per il web ed ora anche docente della sopra citata associazione, volta ad offrire strumenti e metodologie per vivere al meglio nella nuova era del digitale.

Scuola e famiglia sono due “agenzie educative” fondamentali per i giovani in crescita. Come possono creare una collaborazione tra loro sempre più proficua al fine di educare i giovani ad un uso consapevole degli strumenti digitali?
“Per effetto di internet la scuola sta cambiando, anche se in Italia questo processo è più lento che altrove. Nelle scuole è sempre esistita la tecnologia, ma è così naturale che non la consideriamo più tale. Da cinque secoli, questa tecnologia rivoluzionaria è il libro. Tuttavia, oggi ci troviamo di fronte a una transizione per molti versi epocale. L’apprendimento non è più solo legato alle nozioni fatte di carta e inchiostro, ora i contenuti sono nella cloud, quindi ovunque. Gradualmente la scuola diverrà sempre più prossima al concetto dello scoprire. Cambia parallelamente anche il ruolo del genitore. Non più l’assistenza per lo svolgimento dei compiti, ma una vera e propria attività collaborativa per la produzione e la creazione di nuove esperienze digitali. Tutto questo comporta un allineamento del livello di alfabetizzazione digitale fra la famiglia e la scuola. Un processo che, a mio avviso, dovrebbe vedere l’allargamento del supporto fornito dall’animatore digitale anche a beneficio dei genitori”.

Cyberbullismo, un fenomeno in crescita. Quali sono i segnali che dovrebbero mettere in allarme i genitori?
“La pervasività e l’istantaneità del web hanno fatto sì che le prevaricazioni non abbiano più limiti di tempo e di spazio. I possibili effetti del cyberbullismo su una ragazzina o un ragazzino difficilmente passano inosservati: abbassamento del rendimento scolastico, calo dell’autostima, depressione, isolamento, atteggiamenti immotivati di rabbia e violenza. Ancora una volta, la prevenzione è la soluzione migliore. Sul fronte scolastico, penso alla possibile introduzione di una materia come l’educazione civica digitale e, perché no, alla presenza periodica di uno psicologo a disposizione dei ragazzi. Per quanto riguarda la famiglia è importante introdurre nel lessico familiare anche nuovi argomenti: quali sono i pericoli della rete, come difendersi dai molestatori online, perché non si devono raccontare agli sconosciuti aspetti privati della propria vita”.

Come possono i genitori educare i propri figli ad un uso consapevole dei social?
“ Per i cosiddetti nativi digitali internet è qualcosa che è sempre esistito e che è parte integrante della loro vita. Se dieci anni fa un babbo o una mamma chiedevano al loro figlio come era andato il compito in classe di matematica, oggi gli devono anche domandare come è andata sul gruppo di Facebook, di cosa si sta discutendo maggiormente sui social media, quali nuovi amici hanno conosciuto in rete. Sarebbe anche auspicabile che genitori e figli dedicassero un po’ di tempo per leggere e commentare insieme le policy dei vari social”.

 

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