Indietro
menu
Attualità Coriano

San Patrignano a Roma schiera due ministri contro legalizzazione cannabis

In foto: in primo piano il ministro Lorenzin
in primo piano il ministro Lorenzin
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 26 lug 2016 18:21 ~ ultimo agg. 19:16
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Oggi le associazioni San Patrignano, Papa Giovanni XXIII, Centro italiano di solidarietà Don Mario Picchi, Comunità Incontro, Acudipa e Federazione Com.E hanno tenuto una conferenza stampa alla Camera per dire no alla proposta di legge sulla legalizzazione della cannabis nei giorni in cui in Parlamento avviene la discussione del provvedimento. Presenti il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin e il ministro per gli Affari Regionali con delega alla Famiglia, Enrico Costa.

“La legge sulla legalizzazione della cannabis rappresenta un pericolo enorme per le future generazioni”, così ha aperto la conferenza Antonio Tinelli, coordinatore del comitato sociale di San Patrignano.

“Questa è l’occasione per riaprire un grande dibattito, franco e continuativo, sull’abuso delle sostanze in Italia – si augura la Lorenzin il punto debole di questa norma è che non dice che la cannabis fa male, interferisce sulla psiche e che ha effetti negativi importanti sulla nostra vita emotiva soprattutto nei cervelli giovani. Il messaggio della normalizzazione dell’uso delle sostanze è pericolosissimo. Il tema della salute, il cui diritto è sancito dalla Costituzione, deve essere prioritario”.

Per il ministro Costa: “C’è una grossa crisi legata al deficit di natalità nel nostro Paese, una delle ragioni è l’ansia educativa delle giovani coppie, non solo di natura economica ma quella di coloro che nel mondo di oggi non sentono lo Stato vicino nell’educazione del figlio. Le priorità in Italia sono queste”.
“Nei giovani si sta diffondendo la convinzione che le droghe non siano dannose, questo il primo fattore significativo del danno che anche solo la discussione legata alla legalizzazione sta provocando – evidenzia Antonio Boschini responsabile terapeutico di San Patrignano – Dai dati raccolti su 26.000 persone accolte in comunità, nel 90 per cento abbiamo rilevato che il primo contatto con le sostanze stupefacenti avviene attraverso la cannabis (14 anni per femmine 15 anni per i maschi). Anche sul versante scientifico, negli ultimi 15 anni, ricercatori, psichiatri e neurologi convergono sui legami diretti tra cannabis e disturbi della salute mentale nei giovani”.

Tinelli lancia un appello alle istituzioni: “Aiutateci invece a trovare risposte alla disoccupazione giovanile, alla tutela dell’ambiente, al problema dell’immigrazione per creare una società giusta in cui far crescere i nostri ragazzi”

Il testo sulla legalizzazione della cannabis la cui discussione è iniziata lunedì 25 luglio, secondo San Patrignano, ha l’unico scopo di risolvere un problema di ordine economico, per portare nuovi soldi nelle casse di uno Stato in sofferenza.

Anche Alessandro Meluzzi della Comunità Incontro, ha ribadito che “una droga di Stato non è meglio di una droga di strada, quindi il problema va affrontato sotto un aspetto culturale”. Non manca l’attacco alla politica, “il problema è che oggi la politica non guarda alle priorità dei cittadini ma al solo problema delle canne”. Giovanni Ramonda della Papa Giovanni XXIII ha riportato una massima di don Oreste Benzi: “Nessun giovane nasce fumato, siamo noi che ce li portiamo”.