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Pokémon Go. Quando la Romagna è sempre un passo avanti

In foto: dal video parodia di Screen Team
dal video parodia di Screen Team
di Gianluca Angelini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 28 lug 2016 08:40 ~ ultimo agg. 08:59
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Pokèmon Go, ormai, è una cosa serissima. Da ogni punto di vista: sociale, economico, culturale. Se pure un Presidente della Repubblica cita i mostriciattoli, se in Australia la App che sta facendo impazzire il pianeta spinge all’insù i prezzi delle case e, a queste latitudini, l’Asaps, l’associazione dei sostenitori degli amici della Polizia Stradale mette in guardia dal suo uso al volante, sul fronte del folclore, la Romagna è sempre un passo avanti.
Solo da queste parti, nel Ravennate – mentre nel mondo alberghi e ristoranti fiutano il business – poteva nascere il primo allenatore di Pokemon per conto terzi e, sempre nella città dei mosaici, c’è chi, finito in una caserma dell’Arma – proprio per essersi lanciato alla ricerca di Pikachu e compagnia bella –  non la vuole proprio abbandonare perché piena dei preziosissimi personaggi animati.
Una cosa quasi surreale. Se non fosse vera. E riportata sui quotidiani locali e non. A Ravenna, infatti, i Carabinieri hanno registrato – negli ultimi giorni – un incremento delle telefonate al centralino: 10-15 al giorno, con preferenza per le ore notturne, da parte di cittadini preoccupati per quelle ombre che si aggirano, più o meno felpate e circondate dalla luce fioca dei telefoni cellulari, nei parchi, nei giardini – anche privati – vicino ai monumenti. Cacciatori di Pokémon, scambiati per poco di buono, se non per ladri.
Che poi, se portati in caserma, per la più classica delle ramanzine, da lì non se ne vorrebbero nemmeno andare. Il caso, paradossale – come riportato dai quotidiani locali – ha visto come protagonista un 17enne che, fermato per un controllo, una volta in commissariato ha chiesto di poter usare il suo smartphone. Mica per chiamare babbo o mamma, come parrebbe logico, ma per continuare a dare la caccia ai Pokemon visto che, ha spiegato, in posti come quelli se ne annidano e non pochi, soprattutto quelli più rari. Un’occasione, ne converranno i più, proprio da non perdere. Solo in Romagna…

Dal blog Pendolarità