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Lavoro Nazionale

Lavoro accessorio. Via libera in commissione ai correttivi al Job Act

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 25 lug 2016 12:44 ~ ultimo agg. 15:54
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Via libera in commissione Lavoro della Camera ai correttivi al Jobs Act illustrati dal deputato PD riminese Tiziano Arlotti che si è soffermato in particolare sulla disciplina del lavoro accessorio ricordando, dati alla mano, come tra 2013 e 2015 ci sia stata una vera e propria esplosione del ricorso a questa forma di lavoro con un eloquente + 142% solo nell’ultimo anno. “Anche – spiega – i dati sui percettori del voucher, pari a circa 1,4 milioni di lavoratori nel 2015, sui buoni lavoro venduti, pari a circa 115 milioni, e sul numero di quelli effettivamente utilizzati, che sono stati poco più di 88 milioni, dimostrano la necessità di contrastare l’abuso di tale strumento, ridimensionando gli utilizzi impropri”.
La proposta che ha ottenuto il via libera in commissione “intende innanzitutto apportare modifiche alla disciplina del lavoro accessorio – ricorda Arlotti – per ricondurlo alla sua originaria natura di occasionalità, in particolare attraverso la riduzione da 7.000 euro a 6.000 euro del limite di compensi annui da corrispondere attraverso i voucher ai singoli lavoratori, una migliore definizione dei contenuti della comunicazione preventiva del ricorso al lavoro occasionale, l’esclusione esplicita dei settori ad alta intensità di conoscenza tecnica e di pericolosità dalla prestazione, come l’edilizia”.

I correttivi proposti riguardano in particolare interventi per garantire effettivamente il carattere accessorio e l’occasionalità delle prestazioni di lavoro e rafforzare la tracciabilità dei buoni orari; la riaffermazione dell’applicabilità anche nel settore agricolo del limite annuo di 2.000 euro per le prestazioni nei confronti di ciascun committente, nonché l’estensione all’agricoltura delle modalità di tracciabilità dei voucher previste in via generale per gli imprenditori e i professionisti; il riconoscimento degli ammortizzatori sociali nelle aree di crisi complessa e nel settore della pesca, anche per imprese con meno di cinque dipendenti e nei casi di sospensione integrale delle attività come nel caso di fermo biologico; il divieto al ricorso a prestazioni di lavoro accessorio nel settore delle costruzioni. Si chiede infine al Governo di stanziare maggiori risorse per i servizi pubblici per l’impiego e per la sperimentazione dei percorsi formativi di apprendistato e alternanza tra scuola e lavoro; di estendere la disciplina transitoria della Naspi per i lavoratori stagionali del turismo e del settore termale; una migliore definizione della disciplina delle dimissioni volontarie.