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Lavoro Nazionale

Voucher, via libera alla tracciabilità. A Rimini 1,5 milioni nell'ultimo anno

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 11 giu 2016 10:14 ~ ultimo agg. 12 giu 10:40
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Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri pomeriggio il decreto legislativo integrativo e correttivo del Jobs Act. Le modifiche apportate riguardano il lavoro accessorio e i voucher, e hanno come modello la procedura già utilizzata per la tracciabilità del lavoro intermittente,. Lo riferisce il deputato riminese del Tiziano Arlotti, più volte intervenuto con interrogazioni contro l’abuso dei buoni lavoro.

La prima modifica è volta a garantire la piena tracciabilità dei voucher. I committenti che ricorrono a prestazioni di lavoro accessorio sono tenuti, almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione di lavoro accessorio, a comunicare alla sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro, mediante sms o posta elettronica, i dati del lavoratore, il luogo e la durata della prestazione. I committenti imprenditori agricoli sono tenuti a comunicare invece i dati entro 7 giorni. In caso di violazione degli obblighi di comunicazione si applica una sanzione amministrativa da euro 400 a 2.400 euro.
La seconda modifica esclude il settore agricolo dall’applicazione del limite imposto ai committenti imprenditori, che possono avvalersi di prestazioni di lavoro accessorio per compensi non superiori a 2.000 euro per ciascun committente, esclusione motivata dal fatto che l’utilizzo del lavoro accessorio in agricoltura è già soggetto anche ad ulteriori vincoli.

Rimini è la terza provincia della regione per utilizzo del lavoro accessorio, con oltre 1,5 milioni di voucher venduti nell’ultimo anno (numero raddoppiato rispetto all’anno precedente), la maggioranza nei settori dei servizi, turismo e commercio e venduti per i 2/3 nelle tabaccherie. Parallelamente sono diminuite del 5,5% le assunzioni a tempo determinato nel turismo. Sono stati 14 milioni e mezzo i voucher emessi in Emilia-Romagna. Le analisi fatte a livello nazionale dicono che il 10% dei percettori di voucher aveva un altro rapporto di lavoro con lo stesso datore nei sei mesi precedenti.
“L’elemento della tracciabilità è fondamentale – commenta Arlotti – Per contrastarne l’abuso occorre anche una tempestiva azione ispettiva, soprattutto in realtà come Rimini in cui è maggiore la concentrazione dei buoni per il lavoro accessorio. Chiederò espressamente che il nuovo Ispettorato nazionale invii gli ispettori sul nostro territorio, proprio per contrastare i fenomeni distorsivi che in particolare nel turismo causano una deprofessionalizzazione nociva per quello che è il settore trainante della nostra economia. I dati nazionali confermano che anche nei mesi scorsi c’è stato un ulteriore incremento dell’uso dei voucher e credo che entro quest’anno sarà necessario circoscrivere ulteriormente tale strumento. Non dobbiamo dimenticare che si tratta di buoni per prestazioni di lavoro accessorio, nati per prestazioni occasionali di brevissima durata, e che il loro abuso penalizza i lavoratori anche dal punto di vista delle tutele e della previdenza”.