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Incontro col garante dei detenuti Ilaria Pruccoli

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
lun 27 giu 2016 19:47
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Alcuni esponenti di associazioni riminesi hanno avuto lo scorso mercoledì 22 giugno un incontro col nuovo garante delle persone private della libertà del Comune di Rimini Ilaria Pruccoli per confrontarsi sulle problematiche e sul da farsi.

All’incontro erano presenti Ivan Innocenti Associazione Iniziativa Radicale, Anna Papa Associazione Luca Coscioni, Sara Visintin Rimini in Comune – Diritti a Sinistra, Anna Maria Stabile Comitato parenti detenuti, Francesco Bragagni Segretario provinciale PSI Lista Futura, Alice Casadei Giovani Democratici Lista Futura.

 

 

“La Garante – si legge nella relazione conclusiva delle associazioni – ha relazionato sulle attività svolte dal suo insediamento. Si è recata subito in visita al Carcere dopo la nomina, partendo dalla lettera che i detenuti avevano inviato alla stampa nel mese di marzo 2016”.

Secondo le associazioni, tra i problemi principali c’è il comportamento del Magistrato di Sorveglianza Raffa, che non risponde alle domande dei detenuti e qualora queste risposte dovessero arrivare sono sempre troppo tardive, perché incaricato di seguire tre istituti penitenziari: Rimini, Ravenna e Forlì.

“La Garante ha confermato di avere avuto segnalazioni dai detenuti delle difficolta con il Magistrato di Sorveglianza. Da parte nostra e del Comitato parenti detenuti c’è stata disponibilità a documentare ulteriormente con osservazioni dei parenti e dei detenuti”.

 

L’altro problema evidenziato dai detenuti riguardava le zanzariere, decisamente necessarie soprattutto ora che le zanzare aumentano e ora che non viene più acquistabile nel sopravvitto l’antizanzare. Mancando i soldi all’istituto penitenziario si sono trovati fondi per l’acquisto delle zanzariere grazie alle associazioni Papillon e Madonna della carità. Prossimamente si monta lo scheletro per le zanzariere sulle finestre.

“Per quanto riguarda la vita dentro l’istituto penitenziario, si riscontra la presenza di corsi per passare il tempo, mentre i corsi di formazione sono meno presenti. A breve partirà il corso di panificazione che si svolgerà a Poggio Berni e sarà gestito dall’ENAIP. Ci sono 8 posti complessivi il corso di teoria e di pratica (circa due mesi). Il magistrato di sorveglianza, ha autorizzato 8 posti per la teoria, ma solo 4 per la pratica. Ora si sta cercando di ottenere gli altri quattro. Per il corso è previsto un piccolo compenso e gli spostamenti dalla struttura penitenziaria sono coperti dall’ENAIP”.

 

Altro problema sollecitato dalle associazioni è la presenza saltuaria del direttore che fa mancare una visione d’insieme e “delega di fatto agli ispettori del carcere le decisioni sulle attività interne e sulla gestione quotidiana.

“Abbiamo sottolineato che la sezione 1 andrebbe ristrutturata completamente e su questo punto concorda anche la Garante. Vanno recuperati spazi per le attività, spazi che spesso diventano magazzini del carcere. Si è portata alla attenzione del Garante la situazione della vecchia cucina inagibile in quanto usata come magazzino per suppellettili. Spazio ottimale invece per attiva corsi di cuoco. Si è richiesta l’attivazione del progetto RAEE e di potenziare i progetti relativi all’orto interno, oltre all’esistente progetto di Andromeda “l’Orto Disinvolto””.

 

“Grave è la situazione della sezione 6 dedicata ai transessuali. Si è condivisa tra i presenti la situazione di emergenza. Sono 6 posti ove sono presenti attualmente 4 detenuti. La Garante ha confermato la situazione che abbiamo riscontrato a marzo. Ha rilevato situazioni di pessima condizione della struttura e una condizione di isolamento dei detenuti presenti che portano a socializzazione ridotta e accesso difficoltoso e limitato a corsi e percorsi riabilitativi. Abbiamo sottolineato la grave violazione dei diritti umani e violazione della dignità. Vera e propria emergenza nel carcere riminese che non può essere ulteriormente tollerata”.

“In chiusura di incontro la rappresentante delle famiglie dei detenuti Maria Luisa Stabile ha evidenziato che nelle ultime due settimane sono stati trasferiti dal carcere di Rimini 30 detenuti senza alcuna comunicazione alle famiglie e senza alcuna motivazione fornita a famiglie e detenuti. Si segnala che dopo i primi 5 trasferiti in un’unica giornata, ne sono stati trasferiti altri 25 sempre in un’unica giornata. La Garante, che non era a conoscenza dell’accaduto, si è impegnata a richiedere spiegazioni in merito a tale scelta”.