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Attualità Nazionale

Concessioni balneari: sentenza a metà luglio, pronta proposta di legge delega

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di Redazione   
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mer 22 giu 2016 16:31 ~ ultimo agg. 23 giu 11:26
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E’ prevista per il 14 luglio la pubblicazione della sentenza della Corte di giustizia europea sulla proroga delle concessioni balneari e sui ricorsi. L’avvocato generale della Corte Maciej Szpunar a febbraio aveva anticipato il suo parere secondo il quale il provvedimento del governo italiano con la proroga al 2020 sarebbe contrario al diritto comunitario.

Ieri in Senato sono state discusse alcune mozioni che chiedevano al Governo di impegnarsi a sostegno dei balneari italiani. Il Vice Ministro dell’economia e finanze Enrico Zanetti ha precisato che sono in corso di definizione linee guida per una legge delega per le concessioni. Nell’ambito di tavoli tecnici con le amministrazioni interessate e i rappresentanti di categoria, sono stati stabiliti alcuni criteri di affidamento: l’interesse pubblico, la tutela dell’attività imprenditoriale, degli investimenti realizzati e della professionalità acquisita, la pluralità dei partecipanti alla gara. Saranno previsti un adeguato periodo transitorio e forme di ristoro. Si sta valutando, inoltre, una revisione dei titoli concessori.
Il parlamentare riminese del PD Tiziano Arlotti spiega: “Il Governo, coerentemente con quanto annunciato sia a Rimini dal ministro per gli Affari Regionali Enrico Costa sia dal ministero dell’Economia e finanze, ha già predisposto la proposta di legge delega, consegnata alla Presidenza del consiglio dei ministri. All’interno della proposta vi sono gli elementi che riguardano il periodo di transizione e la legge delega che dovrà essere approvata stabilisce e riconosce il valore delle imprese, la soluzione del problema relativo ai manufatti di facile e difficile rimozione, la norma per la definizione di canoni che superino i valori Omi, i criteri di selezione ed evidenza pubblica per l’affidamento delle concessioni. Tema centrale è valorizzare al massimo il ruolo dei Comuni nella gestione del demanio marittimo, attraverso norme che saranno naturalmente demandate alla legislazione regionale”.
L’auspicio di Arlotti è che “il Governo, come ribadito in questi giorni a ministri e sottosegretari, vari il provvedimento – sentite le Regioni, l’Anci, le associazioni di categoria – in modo che possa essere incardinato in tempi rapidi in Parlamento per la sua discussione e approvazione. Considero la Legge delega uno strumento efficace e appropriato, anche perché avrà una parte attuativa che richiederà un confronto con la Commissione europea a partire dalla tempistica del periodo transitorio. Ovviamente tale tempistica non pregiudicherà le attività balneari in corso”.

Sul tema interviene anche un altro parlamentare riminese, Sergio Pizzolante di Area Popolare: “La mozione di maggioranza (non del solo Pd) approvata ieri al Senato anticipa, in parte, la legge delega che il Ministro Costa ha preparato e che adesso e’ al vaglio della Presidenza del Consiglio. La legge prevede un periodo congruo di transizione perche’ riconosce il ruolo delle imprese che hanno investito, creato ricchezza e sviluppato servizi pubblici al posto dello Stato sulla base delle precedenti regole. Dopo la transizione ci saranno evidenze che terranno conto del valore commerciale delle aziende, delle professionalità e delle esperienze acquisite”. La durata del periodo transitorio, scrive Pizzolante su Facebook, “Sarà oggetto di trattativa in Europa”.

Pizzolante se la prende anche con le esternazioni di Maurizio Gasparri. Dopo la seduta di ieri in Senato il deputato di Forza Italia ha dichiarato: “Il governo Renzi abbandona i balneari. Il tradimento del Pd è evidente. Dopo le mancate promesse dei vari Baretta, Barracciu, Gozzi e Costa, oggi hanno votato una mozione che non prende l’impegno di una proroga precisa delle concessioni balneari. Avevamo chiesto una proroga di trent’anni, ma il governo ha detto no, trincerandosi dietro espressioni generiche che il Pd, che inganna i balneari, può accettare, noi no. L’Europa deve prendere atto della specificità italiana, del fatto che le nostre imprese, giustamente assoggettate a regole e a canoni adeguati, devono però essere lasciate libere di agire senza l’obbligo delle gare”.

Pizzolante commenta: “parlare semplicemente di proroghe nel momento in cui la Corte di Giustizia europea si sta per esprimere sulla proroga al 2020, significa fare il male dei balneari”.