Indietro
menu
Economia Rimini

Tax free day. Cna: per le aziende riminesi sarà il 6 agosto

In foto: repertorio
repertorio
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 4 mag 2016 13:52 ~ ultimo agg. 16:49
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Sarà il 6 Agosto il tax free day, cioè il giorno in cui le aziende riminesi smetteranno di lavorare per pagare le tasse e cominceranno a destinare i guadagni all’impresa. Lo scorso anno era l’8 agosto. A Rimini lo Stato introita il 59,7% del fatturato.  Rimini è al 72esimo posto nella classifica su 124 città elaborata dall’Osservatorio “Comune che vai fisco che trovi” di CNA sulla tassazione delle PMI.

La pressione fiscale è leggermente diminuita, nel 2015 le PMI hanno visto calare il peso del fisco al 60,9 per cento: (-3,6% rispetto al piccodel 64,5 %  toccato nel 2012 ), ma resta, a detta degli imprenditori insostenibile: 19,4 punti in più della media europea.

L’inversione di tendenza registrata nel 2015 è stata merito esclusivo della riduzione della pressione fiscale locale (regionale e comunale), calata del 7,6 per cento, in buona parte riassorbito, però, dall’effetto della riduzione dei tributi locali deducibili dal reddito d’impresa” commenta Davide Ortalli Direttore di CNA Rimini  “A produrre principalmente questa diminuzione la deducibilità completa dall’Irap del costo dei lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato e l’esenzione dalla Tari delle aree destinate alla produzione di rifiuti speciali che ci ha visti a Rimini come associazione da subito in prima linea”.

Sulle piccole-medie imprese continua ad accanirsi un fisco tra i più voraci d’Europa, c’è qualche timido segnale di miglioramento ma non basta perchè il confronto con gli altri stati è impietoso”. sottolinea Ortalli “A Rimini gli imprenditori incassando 50.000 Euro dopo aver pagato tasse, contributi e oneri rimangono 20.150 Euro, qualche spiccio in più rispetto lo scorso anno ma pur sempre una cifra che conferma lo Stato come “socio” di maggioranza“.

A fronte di questa situazione la Cna nazionale e locale avanza 10 proposte.

1 Rendere l’Imu sugli immobili strumentali completamente deducibile dal reddito d’impresa;
2 Utilizzare le risorse provenienti dalla spending review e dalla lotta all’evasione per ridurre la tassazione sul reddito delle imprese personali e sul lavoro autonomo;
3 Introdurre una misura premiale che riduca l’imposizione sul reddito incrementale rispetto al reddito “ideale” stimato dagli studi di settore;
4 Definire il concetto di autonoma organizzazione ai fini del non assoggettamento all’Irap;
5 Introdurre l’Iri (Imposta sul reddito delle imprese) per consentire alle imprese personali di allineare l’imposizione sui redditi re-investiti in azienda a quella applicata alle società di capitali;
6 Redistribuire il gettito derivante dalla tassazione sugli immobili adeguando i valori catastali ai valori commerciali;
7 Trasformare le detrazioni relative a spese per lavori edili in crediti d’imposta cedibili agli intermediari finanziari;
8 Introdurre il principio di cassa nella determinazione del reddito delle imprese personali in regime di contabilità semplificata;
9 Eliminare lo split payment e ridurre la ritenuta sui bonifici, relativi a spese per le quali sono riconosciute le detrazioni fiscali, dall’8 perlomeno al 4 per cento, come in precedenza; evitare di spostare sulle imprese gli oneri dei controlli attraverso un uso intelligente della fatturazione elettronica B2B,
10 Agevolare il passaggio generazionale delle imprese individuali tramite la completa neutralità fiscale delle cessioni d’azienda, al pari di quanto previsto in caso di conferimenti.