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Cronaca Rimini

GdF scopre società sconosciuta al Fisco: sequestro per 2,8 milioni

In foto: repertorio
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di Redazione   
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mer 25 mag 2016 12:40 ~ ultimo agg. 26 mag 13:27
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Formalmente ubicata a San Marino ma di fatto operante a Rimini e completamente sconosciuta al fisco. La Guardia di Finanza ha eseguito oggi un sequestro preventivo per equivalente emesso in materia di reati tributari dal Gip del Tribunale per un importo complessivo di poco superiore ai 2,8 milioni di euro. Nel mirino dei militari del Nucleo di Polizia Tributaria sono finiti due donne riminesi (madre e figlia), risultate essere amministratrici di fatto e di diritto di una società per azioni operante nel settore della distribuzione automatica: nel corso dell’operazione, denominata Golden Touch, è emerso che l’azienda non aveva effettuato alcuna dichiarazione dei redditi e dell’Iva per gli anni d’imposta 2009, 2010, 2011, 2012, e 2014.

L’attività investigativa ha avuto origine da una segnalazione alla Direzione Provinciale della Agenzia delle Entrate effettuata dalle Fiamme Gialle di Chioggia che avevano acquisito elementi significativi della esterovestizione della società basandosi anche sui dati forniti dal cervellone dell’Anagrafe Tributaria e sulle risposte ai questionari inviati ai soggetti economici che avevano intrattenuto rapporti commerciali con la stessa impresa per gli anni d’imposta controllati.

L’Agenzia delle Entrate di Rimini ha ritenuto sussistenti le irregolarità ed ha emesso l’accertamento, trasmettendolo alla Procura che ha poi delegato le indagini al Nucleo di Polizia Tributaria di Rimini.
Dei 2,8 milioni di euro contestati, circa 2,3 si riferiscono all’Iva evasa dal 2009 al 2014 e circa 500mila euro a titolo di IRES evasa negli anni 2009 e 2010. Le imposte sono state calcolate su un ammontare complessivo di 12 milioni di euro di materia imponibile non dichiarata al Fisco italiano.
A conclusione delle indagini il PM Luca Bertuzzi ha richiesto il sequestro per equivalente al GIP che ha emesso il relativo provvedimento. Fondamentale, spiegano gli inquirenti, anche la collaborazione delle Autorità di San Marino interessate con rogatoria internazionale.