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Rimini Calcio. Biancorossi coi cerotti ad Ancona, tra i pali esordio di Azzolini. Acori è un fiume in piena

In foto: Per Marco Azzolini esordio in prima squadra ad Ancona
Per Marco Azzolini esordio in prima squadra ad Ancona
di Roberto Bonfantini   
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sab 30 apr 2016 14:31 ~ ultimo agg. 1 mag 14:44
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RIMINI CALCIO. BIANCOROSSI COI CEROTTI AD ANCONA, TRA I PALI ESORDIO DI AZZOLINI. ACORI ALLA VIGILIA È UN FIUME IN PIENA: “VABBÈ CHE È FACILE GETTARE IL RIMINI, MA MI SEMBRA CHE STIANO ESAGERANDO”

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“Chi non c’è non c’è!” inizia con queste parole Leonardo Acori la conferenza stampa della vigilia di Ancona-Rimini (calcio d’inizio domenica alle 15:00), gara che i biancorossi sono costretti a vincere per poter continuare a sperare di evitare i play out.

“È un elenco un po’ troppo lungo, passiamo ad un’altra domanda – continua il tecnico del Rimini, che poi inizia a parlare dei tanti assenti –. Ferrari si opererà lunedì al crociato e Anacoura sta molto meglio, però ricomincerà la prossima settimana. Comunque, abbiamo tutti quanti piena fiducia in Azzolini, che lavora con noi da quando sono arrivato. È un buon portiere, lo dobbiamo aiutare, e non dobbiamo avere alibi che in porta ci sia un ragazzo della Berretti.
Manca Puccio, che ha un febbrone, ha ancora 39, Torelli, che viene in panchina ma non si è mai allenato, è stato all’Isokinetic fino a stamattina, e Bariti, che si sta curando da questa pubalgia e speriamo dalla prossima settimana possa tornare ad allenarsi con noi. E Carcuro è squalificato”.

Acori è un fiume in piena, parte dall’espulsione di Carcuro per parlare degli stipendi dei giocatori non arrivati dalla Lega e dell’ennesima trasferta vietata ai tifosi biancorossi: “ho rivisto la nostra partita. La prima punizione di Carcuro era un intervento normalissimo, la seconda ammonizione invece ci poteva stare. Io vedo un po’ di accanimento verso la nostra squadra e non vorrei sia per ragioni extra sportive, perché la società nostra è in difficoltà.

Un’altra cosa. Dalla Lega non arrivano ancora i bonifici per questi ragazzi. Sono sei mesi che questi ragazzi non prendono lo stipendio. Qui si umilia la persona, l’uomo, non il calciatore. Il presidente ha sbloccato la fideiussione 15 giorni fa, per fare trenta bonifici ci vogliono dieci minuti. Dovrebbero premunirsi e farli subito perché sanno le difficoltà che questa squadra ha, invece la prendono con moltissima calma. La Lega si dovrebbe preoccupare di questi ragazzi, che giocano facendosi carico anche delle difficoltà economiche, che non sono poche. Ad aprile non c’è stato il pagamento. Chi è arrivato a gennaio andrà a casa senza aver preso un euro. Ma non sono cose da poco… e la piazza di Rimini è comunque una piazza importante.

Adesso anche il fatto dei tifosi. Non so quello che sia successo assistendo ad una partita di basket tra Forlì e Rimini, tornando dalla trasferta a Prato… Squalificati per la trasferta di Ancona. E possono vedere un’altra volta la partita Forlì-Rimini dei play off di basket. Io il basket lo stimo, ho sentito anche su una televisione (Icaro TV, ndr) l’allenatore, mi sembra un allenatore preparatissimo e sta facendo cose eccezionali. Però, cosa c’entra che i tifosi non possono venire con noi? È già la quinta trasferta che saltano. Come ci si muove a Rimini vengono squalificati i tifosi, viene vietata la trasferta. Vabbè che è facile buttare il Rimini, però mi sembra che stiano esagerando, mi sembra che stiano esagerando”.

“La squadra ce l’ha questa grinta, a questi ragazzi bisogna fare un monumento perché parlare è facile, ma trovarsi nella situazione in cui si trovano loro non è facile per nulla. Perché poi si commenta l’errore tecnico, che uno cala. Vorrei vedere tanti nelle situazioni in cui si trovano questi ragazzi, tante persone che poi sento parlare. Noi dobbiamo andare lì e fare la nostra partita perché dobbiamo credere nella salvezza diretta, ci dobbiamo credere con tutte le nostre forze. E dobbiamo far sì che queste difficoltà ci carichino ancora di più. Dobbiamo far vedere che ci teniamo, come abbiamo fatto vedere sempre perché io ho rivisto la partita con L’Aquila: nei nei primi dieci minuti avremmo dovuto condurre due-tre a zero. Poi è vero che Ferrari ha fatto delle parate, ma parate importanti una, dopo parate che un portiere di Legapro fa perché i tiri di Sandomenico non erano tiri problematici. La sua grande parata è stata sul tiro di Ceccarelli. Ma noi nei primi dieci minuti abbiamo avuto due occasioni nitide con Polidori e una con Carcuro. Poi un’altra espulsione, mi sembra al 22′ del secondo tempo, per poi chiudere addirittura in nove, con in porta Varutti. È stato un punto d’oro”.

Qualche indicazione sulla formazione: “probabilmente mezzala sposterò Pedrelli, che ci ha giocato un paio di volte, e sposterò Lasicki terzino destro. Per la fascia sinistra ci sono Albertini, Bifulco e Leonetti. Bifulco può giocare anche a sinistra, ma gioca bene a destra perché è abituato a giocare lì”.

Acori non si aspetta favori dai marchigiani. “Non dobbiamo aspettarci regali da nessuno perché è giusto che nessuno faccia regali. Dobbiamo fare una partita di concentrazione, una partita nella quale bisogna sbagliare il meno possibile e bisogna avere una grande voglia di vincere. Perché noi quasi sicuramente, visti gli scontri diretti non troppo positivi, abbiamo un solo risultato. Non sarà facile perché l’Ancona ci tiene al quarto posto, ho sentito Renzo (Tasso, vice allenatore dei dorici ed ex Rimini, ndr), e nell’ultima partita casalinga della stagione ci tiene a fare bella figura”.

Uno sguardo agli incontri delle concorrenti per evitare i play out. “Il Santarcangelo col Pontedera è favorito, perché il Pontedera è in posizione tranquilla e il Santarcangelo è un’ottima squadra e gioca in casa. Però noi non dobbiamo vedere gli altri perché noi dobbiamo fare risultato. Secondo me se giochiamo bene e vinciamo ad Ancona si possono riaprire spiragli importanti non per riacciuffare il Santarcangelo ma perché puoi rimettere nella lotta qualche altra squadra che può sembrare salva. Bisogna fare due vittorie. Ci vuole una prodezza, a cominciare da Ancona. I ragazzi si devono concentrare, pensando solo alla partita, e fare una grande prestazione perché se l’Ancona è quarta in classifica vuol dire che la squadra è forte”.

Lo stadio Del Conero non è tradizionalmente “amico” dei romagnoli. Ma al condottiero del Rimini queste sfide piacciono. “Fuori casa non si vinceva, e abbiamo fatto sette punti in tre partite. Ci sono tanti numeri da sfatare. Se giochiamo da Rimini, se giochiamo una grande partita, nulla ci è precluso perché la squadra ha fatto delle partite molto molto positive”.