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Cronaca Misano

Evasione da 800.000 euro per due discoteche, scattano i sequestri preventivi

In foto: repertorio
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di Redazione   
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ven 29 apr 2016 14:42 ~ ultimo agg. 30 apr 13:33
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La Guardia di Finanza di Rimini ha concluso gli accertamenti nei confronti di due società che hanno gestito due note discoteche a Misano, Villa delle Rose e Peter Pan. Le due società, oggetto di un’indagine la cui notizia era già trapelata qualche settimana fa, fanno capo a Massimo Buffagni.

Gli interventi eseguiti dalla Tenenza di Cattolica hanno permesso di constatare che queste società, facenti capo ad un’unica persona fisica rappresentante legale di entrambe, non avevano presentato le denunce reddituali, Iva ed IRAP per gli anni 2013-2014; sono risultate in sostanza sconosciute al fisco, nonostante la notorietà dei locali gestiti ed il rilevante giro d’affari, visto che hanno omesso di dichiarare ricavi per oltre 3,4 milioni di euro con una evasione complessiva di imposte per 800.000 euro.

Avendo rilevato il superamento delle soglie di punibilità penale, il rappresentante legale è stato denunciato dalle Fiamme Gialle cattolichine alla Procura della Repubblica di Rimini, chiedendo, contestualmente, di valutare l’adozione dello strumento del sequestro preventivo per equivalente finalizzato alla successiva confisca di beni sino alla concorrenza delle imposte evase.

L’Autorità Giudiziaria, sulla base degli elementi comunicati dalla Guardia di Finanza, ha richiesto al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Rimini di emettere un apposito decreto di sequestro.

Il provvedimento è stato eseguito nei giorni scorsi dai Finanzieri, che hanno individuato e sottoposto a vincolo, tra l’altro, un immobile a Misano, composto da una abitazione di otto vani e due garage, per un valore stimato di 350.000 euro.

L’immobile è risultato di proprietà di una società s.r.l. riminese, il cui capitale sociale era detenuto quasi interamente da un’altra società fiduciaria con sede a Milano, ma attraverso le Fiamme Gialle di Cattolica si è scoperto che la fiduciaria lombarda gestiva la partecipazione dietro mandato dell’indagato, ovvero il rappresentante legale delle due società verificate.

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