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Attualità Nazionale

Concessioni. Bonaccini e balneari contro le dichiarazioni del sottosegretario Baretta

In foto: spiaggia
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 19 apr 2016 17:12
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“Le dichiarazioni del Sottosegretario Baretta che alludono alla possibilità che si vada immediatamente ad evidenza pubblica per tutte le concessioni demaniali sono inopportune”. Lo dice il presidente della Regione Emilia Romagna Bonaccini che ricorda il dialogo aperto col governo “per definire a breve un testo di legge che contenga evidenze pubbliche per le nuove concessioni demaniali e un congruo periodo transitorio, accompagnato dal riconoscimento del valore commerciale dell’impresa, per le attuali concessioni.”
Sulla stessa linea il SIB, Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio.
“Da tempo affermiamo che è necessario passare dalle parole ai fatti – dichiara il presidente Riccardo Borgo – E’ necessario che questi fatti li faccia il Governo con proposte concrete e univoche, evitando di far cadere su 30.000 imprese continue docce scozzesi che creano allarme, scoramento e altissima tensione. Le recenti dichiarazioni del Sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta non collimano per nulla con quanto più volte affermato dal Ministro Enrico Costa, dalle Regioni e da molti esponenti di tutte le forze politiche, non solo sorprendono ma, mi sembra, tengano in scarsissima considerazione tutte quelle valutazioni sul ruolo sociale ed economico che, da ormai quasi un secolo, svolgono le imprese balneari, e questo è universalmente riconosciuto, anche dallo stesso Sottosegretario in più di una occasione.
La linea sindacale del doppio binario è chiara, concreta, possibile ed è stata ampiamente argomentata. Il governo, come più volte assicurato, vada velocemente al confronto con Regioni, Comuni e imprese su una soluzione condivisa, la quale non può non tenere conto che l’introduzione di norme così radicalmente innovative devono calarsi in una realtà che il ministro Costa ha ben rappresentato recentemente a Rimini: nel momento in cui tiriamo una riga introducendo nuove norme dobbiamo essere coscienti che sotto quella riga c’è tutto un mondo che esiste, che rappresenta un altissimo valore in termini economici e sociali, che è nato e si è sviluppato nel rispetto di norme che per quelle imprese hanno rappresentato un preciso impegno da parte dello Stato italiano e sulle quali hanno fondato le loro scelte di vita. E’ questa una realtà che non ci possiamo permettere di sottovalutare e tantomeno di ignorare”.