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Contro il razzismo è fondamentale l'educazione

In foto: Gloria Lisi, vicesindaco di Rimini
Gloria Lisi, vicesindaco di Rimini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
ven 18 mar 2016 15:40 ~ ultimo agg. 22 mar 21:13
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“Accendi la mente, spegni i pregiudizi” , questo il motto scelto a livello nazionale per la giornata mondiale contro il razzismo che verrà celebrata anche a Rimini lunedì 21 marzo. Un invito dunque ad accendere la mente per aprirsi all’altro, imparare a conoscersi per superare le paure ed i pregiudizi che causano discriminazioni e violenze, promuovendo luoghi e opportunità  per sensibilizzare l’intera opinione pubblica sui valori del dialogo interculturale e della ricchezza derivante da una società multietnica, aperta ed inclusiva come quella che Rimini oggi è chiamate compiutamente ad essere.

Se l’inclusione degli immigrati a Rimini è stata più armonica che in altri territori è anche per l’intenso lavoro fatto storicamente da tutto il territorio, istituzioni, terzo settore, associazionismo e tradizione civica. L’amministrazione comunale in questi cinque anni di mandato ha puntato e investito molto proprio sull’accoglienza dei profughi e l’inclusione dei tanti migranti “strutturali” della nostra comunità, dando centralità all’aspetto dell’istruzione, dell’educazione, della socializzazione”.

Un progetto complessivo che ha visto nella scuola e nella formazione il fulcro delle azioni di inclusione.

Dal 2013 ad oggi sono stati infatti più di 2.600 gli immigrati di 63 diverse nazionalità che hanno preso parte ai corsi di italiano tenuti da 32 insegnanti volontari. Corsi da quest’anno si tengono nella nuova sede del centro per l’intercultura nel complesso di edilizia residenziale sociale di via Toni. Una scelta, anche questa, frutto di un preciso disegno di città inclusiva, che mette l’immigrazione e l’accoglienza al centro delle relazioni dei quartieri e del vivere quotidiano. L’opposto dei ghetti delle grandi città che spesso hanno risultati nefasti e discriminanti verso chi vi si trova a dover risiedere.

 

Ma riconoscere la multiculturalità significa anche porre  attenzione per i nati in Italia, concretizzata dal Comune di Rimini dalla concessione della cittadinanza onoraria (che ha preceduto e promosso il dibattito nazionale sullo ius soli) per i bambini di seconda generazione che  frequentano le nostre scuole. Bimbi che parlano spesso solo la nostra lingua e a volte neppure hanno mai visto la terra di origine dei propri genitori. Un esempio molto concreto è quello che riguarda le scuole di diverso ordine e grado presenti nel Comune di Rimini, dove la popolazione straniera presente rappresenta poco meno del 10% arrivando a superare abbondantemente quota 1.500 alunni.

L’arricchimento creato dalle nuove generazioni, certo, ma anche le eventuali problematiche che le seconde generazioni possono portare con sé. Per questo sono stati pensati specifici progetti per le attività extrascolastiche per contrastare la dispersione scolastica e favorirne il successo; più di 1.000 quelli coinvolti in attività extra scolastiche, di cui circa 200 con problematiche certificate di apprendimento. Altri 200 quelli che hanno preso parte alle attività di educativa di strada, con educatori che hanno svolto attività di socializzazione nei luoghi di ritrovo, nei parchi, nelle strade, nelle piazze, spesso affrontando situazioni a rischio criminalità, con risultati davvero sorprendenti.

 

C’è però anche lo spazio per qualche piccola delusione, che riguarda nello specifico il tema dell’accoglienza dei profughi. Faccio riferimento nello specifico all’ultimo bando ministeriale SPRAR  per i contributi  agli enti locali che prestano servizi finalizzati all’accoglienza di richiedenti e di titolari di protezione internazionale ed umanitaria che, nella provincia di Rimini ,è andato praticamente deserto, salvo rare e virtuose eccezioni, che però non sono tali da modificare la sostanza.

L’accoglienza non può essere solo delegata a pochi, il Comune di Rimini è impegnato nel concreto ospitando più del 60% dei profughi del territorio, anche famiglie con minori, mentre sono tante le realtà che, egoisticamente, stanno facendosi da parte. Spero che vi sia presto un’inversione di tendenza a questo fenomeno; è proprio questo l’obiettivo che mi sono data insieme alla Prefettura di Rimini che ringrazio per la grande attenzione e competenza che mette nel gestire questa difficile fase di accoglienza. Trovo che su questa partita si giochi una parte importante del futuro della nostra comunità che, a mio modo di vedere, non può e non deve tradire la sua tradizione di apertura, accoglienza e  inclusione verso i più deboli e in difficoltà.

Tra le iniziative del Comune di Rimini per la giornata mondiale contro il razzismo, Lunedì 21 marzo, alle ore 16, presso il Museo della Città si terrà l’iniziativa:”Ogni persona è una biblioteca vivente, ascoltare la sua storia è accogliere un pezzo della sua vita e farla nostra” a cura dell’Associazione Arcobaleno.