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Rimini Calcio: il mercato si chiude con 7 arrivi. È mancato il botto finale

In foto: La presentazione di Lasicki, Fall e Mancino
La presentazione di Lasicki, Fall e Mancino
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 2 feb 2016 09:09 ~ ultimo agg. 5 feb 14:41
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Si è chiuso senza il botto finale il mercato di riparazione del Rimini. Lunedì sera è stato annunciato l’arrivo a titolo definitivo dal Messina dell’attaccante classe ’93 Savino Leonetti, che non presenta certo un curriculum da bomber: 8 presenze e zero gol nella prima parte della stagione in corso, 4 reti in 44 presenze con il Foggia in C (per una media di un centro ogni 11 partite) nelle due annate precedenti. I commenti a caldo dei tifosi, arrivati sui social nel corso della trasmissione “Calcio.Basket” non sono certo all’insegna dell’entusiasmo.

Per onor di cronaca va aggiunto che durante la finestra di gennaio non si sono mossi (com’era facile aspettarsi) grandi nomi in attacco.

Il mercato del Rimini si chiude così con 7 arrivi, a fronte di 6 partenze e due infortuni gravi. A livello numerico, almeno, ci siamo quasi.

Se ne sono andati: Raffaele De Martino (già a dicembre), Adrian Ricchiuti, Niccolò Galli, Roberto Di Maio, Pasquale Mazzocchi e Francesco Lisi. Ai quali si aggiungono gli infortunati Daniele Ragatzu, finito ieri sotto i ferri (i tempi di recupero sono stimati tra i 75 ed i 90 giorni), e Gigi Della Rocca, che sarà operato nelle prossime ore.

Sono approdati alla corte di Acori: il difensore Igor Michael Lasicki, i centrocampisti Davide Carcuro e Gabriele Puccio, e gli attaccanti Nicola Mancino, Ameth Fall, Davide Di Molfetta e appunto Savino Leonetti.

È evidente da subito che il reparto in cui il direttore sportivo Ivano Pastore è dovuto intervenire in maniera più sostanziosa è l’attacco, reparto indebolito soprattutto dagli infortuni (l’ultimo quello di Alessandro Polidori, che ha rimediato una lussazione alla spalla e ne avrà per 20 giorni), e che a livello di gol segnati non è mai decollato.

Due dei neoacquisti presentano una qualità che a questo Rimini mancava: la capacità di battere calci piazzati (sono Mancino e Di Molfetta). La speranza è che già questo possa bastare ad aumentare il tasso di pericolosità dei biancorossi, che con Acori in panchina sul piano del gioco hanno steccato solo il match di sabato con la Lupa Roma.

Adesso che sono arrivate le sentenze di primo grado di “Dirty Soccer” la classifica è più chiara, con il Rimini passato dal terzultimo al quintultimo posto. Da adesso in avanti i biancorossi dovranno aiutarsi da soli, trovando all’interno della squadra la capacità di cambiare una stagione finora da dimenticare.