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Attualità Riccione

In 324 allo sportello sociali. Aiuti anche per pagare i funerali

di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 11 feb 2016 15:14
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Sono state 324 le persone o nuclei familiari in difficoltà che nel 2015 hanno chiesto aiuto allo sportello sociale del comune di Riccione. Una quarantina in meno del 2014. L’età media è tra i 40 e i 50 anni.

Il 50% delle richieste è di contributi per l’affitto (42,64% del 2014), il 19% per il pagamento delle rette alla case di riposo, era il 14% nel 2014; il 13% per le bollette di acqua, luce e gas, percentuale invariata rispetto al 2014. Sono diminuite anche le richieste di contributo per le rette scolastiche: solo 14 famiglia a fronte delle 41 del 2014: i contributi sono stati 23mila gli euro di contributo, erano 25mila nel 2014.

12.000 euro sono stati impiegati per il pernottamento in residence, luoghi temporanei di alloggio in vista di una dimora più stabile (erano 8.000 euro nel 2014); 3.000 euro la somma destinata a sostenere le spese funebri nei confronti di cittadini indigenti.

 

Tra i dati emersi – afferma l’assessore ai Servizi Sociali Laura Galli –  vorrei soffermarmi su due aspetti. Il calo dei contributi alle famiglie in difficoltà per il pagamento delle rette scolastiche, nonostante le risorse erogate siano state quasi le medesime negli ultimi due anni, è dovuto principalmente alla possibilità per le famiglie, incontrate singolarmente caso per caso, di rateizzare il pagamento delle rette. L’Amministrazione intende promuovere ogni misura possibile prima di ritirare un bambino dalle strutture scolastiche. Il sostegno per l’affitto è la prima richiesta di aiuto, spesso legata alla mancanza di un’occupazione stabile. Il secondo aspetto che infine vorrei sottolineare è la competenza e la preparazione del nostro personale in grado di ascoltare e prendersi carico in maniera professionale delle richieste che quotidianamente vengono avanzate. L’obiettivo è quello di attivare un percorso di progettualità per la persona che si trova in un periodo di criticità e metterla in collegamento con le realtà presenti sul territorio”.