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Attualità Rimini

Dieta vegana nelle mense scolastiche. A Rimini richieste in crescita

In foto: repertorio
repertorio
di Lucia Renati   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
ven 22 gen 2016 14:11 ~ ultimo agg. 23 gen 10:15
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Sono sempre di più le persone che si convertono allo stile di vita vegano. Oltre ai vip, come Jovanotti (convinto da Red Ronnie), Leonardo di Caprio e Gwyneth Paltrow. Il sito di ANSA oggi riporta che da febbraio nelle mense delle scuole di Bologna arriverà la dieta vegana, costituita interamente da alimenti che non sono di origine animale, come carne, pesce, latte e uova. Chi è interessato potrà farne richiesta con un modulo compilato da entrambi i genitori e in calce la dichiarazione di presa d’atto della scelta vegana, firmata dal pediatra o dal medico di medicina generale che segue il bambino.

“L’interesse sempre più acceso verso il consumo di prodotti vegetali – scrive il Comune in una newsletter alle famiglie – anche da parte di chi segue una dieta tradizionale, è sostenuto dalle recenti ricerche scientifiche che sembrano mettere in luce il possibile ruolo protettivo da alcune patologie croniche dato all’assunzione persistente di frutta e verdura”. La Lav accoglie con soddisfazione l’arrivo del nuovo ‘menu’, ma chiede al Comune di modificare i moduli, visto che la firma del medico, oltre a quella dei genitori, sarebbe illegittima.

La dichiarazione del Vicesindaco Lisi: 

”Anche a Rimini il ventaglio di scelta per la richiesta di menù speciali è decisamente ampio, prendendo già in considerazione da alcuni anni diete differenziate per diverse tipologie di richieste: da quelle legate ad allergie e intolleranze alimentari, a quelle legate a scelte culturali, etiche o religiose, fino alle più consolidate per celiachia, favismo e altre patologie che necessitano tassativamente di ingredienti specifici. I dati recentissimi (a livello provinciale), aggiornati al 31 dicembre 2015, ci indicano complessivamente poco meno di 600 richieste di diete speciali ed offrono uno spaccato interessante dell’andamento della domanda e, di conseguenza, anche dei diversi orientamenti culturali che li sottendono. In particolare mi soffermo sul numero di richieste di una dieta vegetariana o vegana, figlie di una scelta culturale e non di una prescrizione medica. Pur essendo in assoluto ancora un numero relativamente contenuto, 61, ciò che colpisce è il suo trend in costante crescita; solo l’anno scorso erano 43, mentre non più di qualche anni fa, quando si sono accettate le prime richieste, erano solamente 9.

Per la celiachia e altre allergie sono 118 le diete speciali distribuite nelle scuole della provincia di Rimini, 27 quelle legate a problematiche che coinvolgono anche la parte caratteriale e sono filtrate anche dalla collaborazione con gli psicologi. Più in generale, facendo riferimento solo ai dati del Comune di Rimini, sono poco meno di 5 mila i pasti serviti ogni giorno nelle mense delle scuole con sede a Rimini (circa 2.500 nelle primarie, 800 nelle materne e 1.700 nei nidi). È importante sottolineare come, anche quando la scelta non sia dettata da motivi di salute (in tal caso ovviamente sono i referti dei medici specialisti a certificarlo), ma da scelte etiche o religiose, è comunque richiesta la presa visione da parte del pediatra. Questo per un ovvio controllo a salvaguardia primaria della salute del bambino. Quella delle diete dei menù è uno dei compiti a cui presiedono anche le “Commissioni mensa”, organi di confronto con la presenza di tutti gli attori interessati, dai genitori al personale scolastico, dai responsabili comunali a quelli sanitari. Ambiti questi dove le famiglie possono entrare da protagoniste nelle scelte e negli orientamenti dei servizi scolastici per i propri figli e, proprio per questo, ricche di discussione e confronto, dalle quali sono nate anche diverse sperimentazioni interessanti. Da parte mia l’intenzione è quella di valutare altre innovazioni, come quelle in atto presso altri Comuni italiani, con la disponibilità ad ampliare ulteriormente il ventaglio delle diete possibili, nell’interesse prioritario della salute dei bimbi che, al pari dei programmi didattici e della preparazione degli insegnanti, va a comporre la qualità complessiva della nostra offerta scolastica”.