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Attualità Politica

Consiglieri indagati per diffamazione a FN. La solidarietà del sindaco

In foto: Militanti forzanovisti a Rimini
Militanti forzanovisti a Rimini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 16 gen 2016 12:13 ~ ultimo agg. 17 gen 08:56
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Hanno ricevuto l’avviso di fine indagini a seguito della denuncia di Forza Nuova per diffamazione i quattro consiglieri comunali riminesi firmatari dell’ordine del giorno “Dieci anni di Forza Nuova, dieci anni di violenze nel riminese”: sono Marco Agosta (PD), Bertino Astolfi (Rimini per Rimini),  Savio Galvani (Federazione della Sinistra) e Fabio Pazzaglia (Fare Comune). L’ordine del giorno fu approvato in Consiglio nel 2014 con 19 voti favorevoli e sei contrari. Forza Nuova contesta il fatto di essersi vista attribuire la responsabilità di episodi compiuti da altri.

Il sindaco Gnassi, fiducioso che i consiglieri possano chiarire la vicenda con gli inquirenti, esprime loro solidarietà e vicinanza: “Ricordo che l’ordine del giorno da cui si muove la querela fu presentata dai  quattro consiglieri e approvata a larghissima maggioranza, a conferma di
come il tema in discussione fosse sentito da parte del Consiglio”.

Per il sindaco è occasione per ribadire i valori di riferimento: “sul piano politico il giudizio politico sull’operato di Forza Nuova e sugli ideali da loro rivendicati non cambia. Ideali in contrasto con la volontà della nostra città di essere plurale e democratica. Una città medaglia d’oro della resistenza per quanto contribuì, in termini di valori, coraggio, dolore e vittime, a sconfiggere la barbarie nazifascista”.

Anche dal gruppo consiliare del PD arriva solidarietà “a quei consiglieri comunali che, con la presentazione di un ordine del giorno, hanno voluto rimarcare la loro netta opposizione a un movimento come Forza Nuova che in questi anni, a parlare sono i fatti, si è reso protagonista di imperdonabili atti di violenza. Il tutto, ricordiamo, all’indomani di un blitz rivendicato proprio da Forza Nuova, nel corso del quale era stata lasciata, proprio davanti alla nostra sede di via Beltramelli, una bandiera tricolore insanguinata. Il Pd, a differenza di altri partiti/movimenti che sul tema non hanno mai preso posizione, ha gli anticorpi dell’antifascismo nel proprio Dna e, insieme a tutte le forze politiche antifasciste, sarà sempre in prima linea per contrastare questa pericolosa ondata di razzismo e violenza”.