Rimini Calcio: il patron biancorosso Fabrizio De Meis va in Questura

RIMINI CALCIO: IL PATRON BIANCOROSSO FABRIZIO DE MEIS VA IN QUESTURA

Dopo aver espresso, nel corso della trasmissione di Icaro Sport “Calcio.Basket” preoccupazione per la sua incolumità personale, e l’articolo uscito mercoledì sul Corriere della Sera (“Il «laboratorio» Rimini produce una lite in tribunale”), il patron del Rimini, Fabrizio De Meis, ha deciso di presentarsi in Questura.

Vale allora la pena tornare su quanto detto da De Meis lunedì sera a “Calcio.Basket” per farsi un’idea di cosa può aver comunicato il patron della società biancorossa alla Questura di Rimini: “l’importante è che chiunque sta dall’altra parte, tutte queste persone, professionisti vecchi, nuovi, passati, persone che sono riuscite a scrivermi mail con scritto “ti stiamo scavando la fossa intorno”, tutte queste persone che hanno fatto quello che hanno fatto negli ultimi 4 mesi, devono sapere che per avere la meglio mi devono ammazzare perché a me non mi mettono paura, devono arrivare fino in fondo, perché quello che mi hanno fatto in quattro mesi non l’ho vissuto in 42 anni…

È stato ed è il periodo più brutto della mia vita perché quello che mi è stato fatto come uomo, come imprenditore, come persona, è qualcosa che è andato oltre ogni immaginazione. E non ti nascondo che mi aspetto anche molto di peggio, non ti nascondo che se la trattativa con gli arabi prenderà corpo, mi aspetto qualunque cosa…

Quando torno a casa la sera io guardo se c’è qualche macchina sospetta e faccio il giro largo perché con tutto quello che sta accadendo devo dire che non mi meraviglio di niente”.

Sulla questione Luukap Ltd ed in particolare sull’articolo del Corriere della Sera sono intervenuti anche gli ultras del Rimini con una riflessione pubblicata sulla Pagina Facebook dei Red White Supporters: “il Corriere della sera, uno dei più importanti quotidiani nazionali, getta ombre sulla Luukap. Molti dovranno fare i conti con questo, non noi, che abbiamo visto del torbido fin da subito nella loro aggressiva strategia giudiziaria contro il Rimini. Quando poi siamo stati minacciati di denuncia tutto è diventato chiaro.

Ci ha stupito che di fronte a questo fatto il resto della tifoseria sia rimasto silente ed equidistante. Come può volere il bene del Rimini chi minaccia i suoi tifosi? Ci ha amareggiato anche l’assenza dell’amministrazione che nulla ha fatto di fronte a questo tentativo di infiltrazione per via giudiziaria che ha visto anche succedersi alcune istanze di fallimento del Rimini, la squadra della città è patrimonio di tutti. […]

Ora è bene che chi ha a cuore il Rimini si stringa a difesa della squadra. Senza ambiguità o reticenze”.