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Per il Pacha Mama un nuovo negozio a Bellaria

In foto: il negozio
il negozio
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 15 nov 2015 10:43 ~ ultimo agg. 10:54
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La cooperativa sociale Pacha Mama di Rimini, che ha oltre 400 soci e trent’anni di vita, ha aperto un nuovo negozio in via Polo Guidi a Bellaria di fronte alla stazione ferroviaria.

La cooperativa invita i cittadini a visitare il negozio e scoprire i principi della propria attività:

  1. 1. COMMERCIO COME STRUMENTO PER VALORIZZARE LA PERSONA E PRATICARE LA GIUSTIZIA
    le attività della cooperativa, e la sua stessa natura (è una cooperativa con l’obiettivo di creare occasioni di lavoro e non massimizzare il profitto), mettono al primo posto la persona umana e la giustizia poiché:
    riconoscono la massima dignità ai produttori dei prodotti venduti provenienti da paesi del sud del mondo o dal territorio locale senza passare dall’intervento di intermediari finanziari e speculativi,
    riconoscono il valore umano delle iniziative imprenditoriali in Italia con forti e positive ricadute sociali come le cooperative agricole su beni confiscati alla mafia, le iniziative di produzione realizzate da esperienze con detenuti o con pazienti psichiatrici.
    realizzano una forma imprenditoriale: la cooperativa sociale di tipo B in cui, valorizzando occasioni di volontariato per soci e simpatizzanti, l’obiettivo principale è quello di offrire opportunità di lavoro a soggetti svantaggiati.
    2. IMPRESA ECONOMICA, NON OPERA CARITATEVOLE
    comprare in bottega non è “fare la carità o la beneficenza” ma esercitare un consumo responsabile!
    La cooperativa non realizza una dinamica, pur meritoria, di tipo filantropico (raccogliere donazioni a favore di soggetti svantaggiati) ma attua un modo di fare impresa – inserito totalmente in tutte le leggi del mercato – che ha come primo obiettivo la creazione di occasioni di inserimento lavorativo per persone svantaggiate attraverso la realizzazione di un commercio rigorosamente attento alle persone che partecipano alla filiera commerciale, sia in Italia che all’estero (il fenomeno del commercio equo e solidale è attivo da oltre 30 anni in Italia e all’estero).
    3. UNA FORMA PER PRATICARE LA PROPRIA FEDE
    come cristiani riteniamo che ci sia un modo per praticare la propria fede che passa dalle opere concrete (Rom. 12, 1-2) di solidarietà e accoglienza verso i fratelli (vicini e lontani). Un modo che raccoglie l’annuncio di Nostro Signore testimoniandolo in una normale attività umana quotidiana – In questo caso un’economia! – che sia al servizio dell’uomo, ogni uomo, e non di sopraffazione, ingiustizia o finalizzata a massimizzare il profitto per il profitto. Anche le recenti encicliche parlano di questo.