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Disabilità e cooperazione allo sviluppo: un’alleanza indispensabile

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mer 25 nov 2015 08:27 ~ ultimo agg. 24 nov 17:36
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Un confronto ad alto livello sulle politiche e le esperienze relative alla disabilità si è svolto durante la Conferenza internazionale Includere la disabilità nella Cooperazione allo sviluppo: esperienze di collaborazione tra Governi, Ong e Organizzazioni di persone con disabilità, tenutasi a Roma il 18 novembre 2015 alla Farnesina, nella sede del Ministero degli Esteri e della cooperazione internazionale (MAECI). Al termine della discussione è emersa la necessità di rafforzare l’alleanza tra le Organizzazioni delle persone con disabilità, Ong e istituzioni per promuovere l’inclusione della disabilità nei programmi di cooperazione. Basti pensare che si stima a un miliardo (15% della popolazione mondiale) il numero delle persone che a diverso titolo e in momenti diversi della propria vita sono affette da una forma di disabilità. Politiche, risorse, approcci, anche culturali, risultano ancora insufficienti per affrontare una tale realtà.

 

Introdotta da Giampaolo Cantini, Direttore generale della Cooperazione allo sviluppo del Maeci, la Conferenza ha messo in parallelo gli orientamenti di Italia, Germania, Spagna, Finlandia e Unione Europea e le relative esperienze. Ne è emerso un ruolo d’avanguardia della cooperazione italiana, nel predisporre indirizzi di politica di cooperazione con il varo delle Linee guida seguite dal Piano d’azione del 2013. Nel corso dei lavori è stata presentata una sintesi della mappatura, di prossima pubblicazione, delle 58 iniziative della cooperazione italiana nel periodo 2009-2014 dedicate al tema della disabilità, documento che è frutto della collaborazione tra il MAECI e la Rete italiana disabilità e sviluppo (RIDS).

 

Dalle diverse esperienze in campo internazionale è emersa la necessità di un coinvolgimento sempre più stretto delle Organizzazioni delle Persone con Disabilità, le quali hanno rivendicato il proprio ruolo e protagonismo. Un approccio sintetizzato dallo slogan ormai adottato a livello internazionale: Nulla su di noi, senza di noi. Attraverso le relazioni e il dibattito sono intervenute anche tutte le organizzazioni costitutive della RIDS: EducAid, AIFO (Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau), DPI Italia (Disabled Peopoles’ International) e FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap). Giampiero Griffo (DPI) ha accompagnato il Ministro Cantini nei saluti iniziali, quale portavoce della RIDS; Ivo Pazzagli (EducAid), ha aperto i lavori spiegando cosa intende la RIDS per sviluppo inclusivo; Francesca Ortali (AIFO) ha illustrato l’inclusione della disabilità e l’importanza della comunità nei progetti di cooperazione e l’evoluzione dell’approccio di intervento, da puramente sanitario a capace di considerare le persone con disabilità come titolari di esperienza e della pienezza dei diritti umani; Vincenzo Falabella (FISH) ha ribadito l’importanza del lavoro collaborativo tra Istituzioni, ONG e Organizzazioni delle Persone con Disabilità.

 

Alla base dell’interesse della Conferenza c’è la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, adottata dall’Onu nel 2006. Nelle relazioni delle Organizzazioni di persone con disabilità è emersa la distanza che ancora separa i diritti affermati dalla Convenzione e la realtà. Particolarmente forte risulta il ritardo nel caso delle emergenze, come le catastrofi naturali o le guerre. Le persone con disabilità appaiono come le più vulnerabili, semplicemente perché per le statistiche “non esistono”, come ha sottolineato Giampiero Griffo di DPI Italia.

Si guarda ora all’orizzonte 2030, quando si dovranno raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile che, al contrario degli Obiettivi di sviluppo del Millennio (2000-2015), includono la dimensione della disabilità. Durante il percorso si potranno valutare i progressi, anche se la Conferenza ha messo in luce proprio la mancanza di criteri condivisi per la loro misurazione.

 

Nel concludere i lavori, il Direttore generale Cantini ha ricordato che la Conferenza fa parte di una iniziativa di informazione e sensibilizzazione sui temi della disabilità, la cui realizzazioni, con il sostegno del Ministero, è stata affidata alla RIDS. Sulla base dell’intenso lavoro di preparazione e sui risultati della Conferenza ha proposto di continuare lo scambio avviato attraverso una rete virtuale.

La Conferenza ha naturalmente garantito piena accessibilità alle persone con disabilità e protagonismo affidando loro molti interventi e il coordinamento delle diverse sessioni. Particolarmente significativo, e gradito, l’impeccabile servizio di catering durante la lunga giornata dei lavori, affidato alla “Locanda dei girasoli”, un’esperienza ormai consolidata e nata per dare un inserimento lavorativo alle persone con sindrome di Down e autismo.