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Lavoro Provincia

Ammortizzatori sociali, per la CGIL 10.354 lavoratori riminesi a rischio

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di Redazione   
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lun 30 nov 2015 15:20 ~ ultimo agg. 1 dic 12:27
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Più di 100.000 dipendenti delle aziende artigiane dell’Emilia Romagna (un milione a livello nazionale), di cui 10.354 nel territorio di Rimini, rischiano di restare senza tutele sociali e senza reddito in caso di crisi aziendali e conseguenti sospensioni dal lavoro.
Questo, spiega la CGIL di Rimini, è l’effetto immediato prodotto dal decreto legislativo n.148, applicativo del Job’s act, del governo Renzi: “nei fatti è stata tolta la possibilità di ricorrere all’Aspi dal 24 di settembre del 2015 per i lavoratori sospesi dal lavoro nelle imprese artigiane e si rimanda alla costituzione di fondi nazionali la possibilità di integrare il reddito, senza l’intervento pubblico dell’Inps e con la compartecipazione alla “spesa” degli stessi lavoratori. Siamo di fronte al “teatro dell’assurdo”: un lavoratore deve pagare per avere la copertura del reddito in caso di crisi aziendale.”

. Graziano Urbinati (CGIL) a Tempo Reale (radio icaro – icaro tv)


E se entro il 31 dicembre di quest’anno non venissero costituiti i fondi nazionali, per i lavoratori che operano in aziende con meno di 5 dipendenti (60.000 per l’Emilia Romagna) non ci sarebbe nessun tipo di tutela sociale, salvo la NASPI conseguente al licenziamento, mentre per quelli che operano in aziende con più di 5 dipendenti dal 1° di luglio del 2016 sarebbe attivo il Fondo di Integrazione Salariale (FIS) costituito presso l’Inps.
“Come organizzazioni sindacali – prosegue la nota della CGIL – ci siamo attivati immediatamente nei confronti del Ministero del Lavoro per ricercare una soluzione che superi questa iniquità, che si scarica in modo inaccettabile ed insostenibile sulle lavoratrici e lavoratori dell’artigianato; contestualmente stiamo ricercando un accordo con le associazioni artigiane per la costituzione del fondo nazionale. Ma la trattativa a livello nazionale è sospesa a causa di posizioni assunte dalle stesse associazioni che nei fatti ripropongono quanto previsto dal decreto”. “Nell’artigianato della nostra regione abbiamo costruito un sistema attraverso una contrattazione diffusa e consolidata e attraverso l’Ente bilaterale EBER (le imprese della provincia di Rimini aderenti all’EBER sono 1.861 di cui 1.458 con meno di 5 dipendenti). Il sistema che ha tutelato il lavoro dipendente in questi anni di crisi, oggi rischia di essere vanificato da un decreto che toglie tutele a chi lavora e aggrava la condizione delle stesse imprese”.
In assenza di riscontri positivi dal Governo e della definizione in tempi brevi della struttura del fondo nazionale, la CGIL si dice pronta alla mobilitazione “per garantire le tutele per chi opera in un settore fortemente penalizzato da scelte irresponsabili come quelle conseguenti al Job’s act”.

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