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Cronaca Riccione

Night La Perla, cinque arresti. Dal sequestro "Mirror" alla prostituzione

In foto: La conferenza stampa dei Carabinieri (Newsrimini.it)
La conferenza stampa dei Carabinieri (Newsrimini.it)
di Redazione   
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mar 6 ott 2015 10:21 ~ ultimo agg. 7 ott 14:39
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Cinque persone, quattro italiani e un albanese, sono state arrestate dai carabinieri di Rimini per sfruttamento della prostituzione nell’ambito dell’indagine denominata ‘Ubris’, scattata intorno alla gestione del night club La Perla di Riccione.

Il Night Club era già stato sequestrato nel 2013 dai Carabinieri nell’ambito dell‘operazione ‘Mirror’, legata al tentativo di soggetti legati a un clan camorristico di acquistare quote delle società che gestivano i night della Riviera. Il locale era stato poi affidato dal Tribunale ad un amministratore giudiziario. Dopo un anno di chiusura il night era stato affidato a una gestione con un contratto di affitto di 105mila euro l’anno. Ma i nuovi gestori hanno scelto la via più facile per aumentare i ricavi, favorendo incontri mercenari tra le ragazze e i clienti, consumati sempre al di fuori del locale. Le ragazze erano tutte regolarmente assunte con contratto di artiste di sala e ballerine. Il giro d’affari era consistente; i prezzi lievitavano soprattutto in occasione di manifestazioni fieristiche e per le ragazze erano previste ampie percentuali. Uno degli arrestati si è vantato di poter mettere a disposizione, a un certo punto, oltre trenta ragazze. Due degli arrestati sono sotto indagine anche per spaccio.

I Carabinieri, grazie soprattutto a una fitta attività di intercettazioni, hanno presto scoperto che il giro era cospicuo e l’attività sistematica. Due degli arrestati si dedicavano anche allo spaccio di cocaina che avveniva fuori del locale ma spesso a uso dei clienti delle ragazze. Uno di loro era già stato arrestato a giugno di rientro a Rimini con 14 grammi di cocaina.

Gli arrestati sono Vittorio De Leo, 33enne, Rodolfo Luciani, 68enne, Marco Cappelli (detto Pucci), 60enne di Rimini, il 30enne Luca Lombini e l’albanese Aurel Mekuli.

Tutti i cinque arrestati, sono ai domiciliari. Il locale non è stato posto sotto sequestro, in quanto tecnicamente lo era rimasto dall’operazione Mirror, ma il contratto sarà rescisso perché il mancato rispetto delle condizioni.