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Attualità Rimini

Organico ancora carente ai Casetti. Arlotti interroga il Ministro

In foto: il carcere di Rimini
il carcere di Rimini
di Redazione   
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lun 31 ago 2015 17:12 ~ ultimo agg. 1 set 13:56
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Per il carcere dei “Casetti” di Rimini resta l’esigenza di organici adeguati e di risorse per la manutenzione delle strutture. Lo ribadisce il deputato riminese del PD Tiziano Arlotti che nei giorni scorsi ha visitato la casa circondariale e che annuncia, alla ripresa dell’attività parlamentare, una nuova interrogazione sulla questione al ministro della Giustizia Andrea Orlando.

“Dopo le interrogazioni presentate sin dal mio insediamento sto continuando a monitorare la situazione dei Casetti, dove quest’estate, così come negli anni precedenti, si è verificato un aumento di ingressi legato all’intensa attività di contrasto alla criminalità svolta dalle forze dell’ordine sul territorio – osserva Arlotti.

Dopo l’attesa apertura della seconda sezione del carcere, nei giorni scorsi erano presenti 121 detenuti, “a fronte dei quali permane una carenza di organico che si accentua naturalmente nel periodo estivo, visto l’alto numero di arresti operato dalle forze dell’ordine, con i necessari trasferimenti da e per il tribunale ed eventuali trasporti alle strutture sanitarie. La seconda sezione del carcere è stata finalmente aperta, ma sono comunque necessarie risorse per continuare gli interventi di manutenzione straordinaria della struttura”.

Secondo i dati del ministero, ai Casetti su un organico di 144 agenti erano presenti a inizio 2015 116 unità. “Reitererò al ministro della Giustizia la richiesta di una dotazione di polizia penitenziaria che tenga conto dei flussi che si registrano nel nostro territorio durante l’estate, e che consenta di dare adeguato supporto agli operatori che oggi si trovano a gestire situazioni spesso difficili, anche per la presenza di soggetti detenuti con problemi di dipendenze da sostanze psicotrope, così come richiederò risorse appropriate per la manutenzione della casa circondariale in modo da migliorare ulteriormente le condizioni di vita di chi vi si trova recluso”.