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Pubblicità: il futuro è "native"


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In foto: il Palas di Rimini
il Palas di Rimini
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mar 23 giu 2015 10:14 ~ ultimo agg. 24 giu 19:01
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Dimenticate i vecchi banner che cercavano di “vendervi” qualcosa distogliendo la vostra attenzione da ciò che stavate guardando. Il futuro del web è la native advertising, ovvero la pubblicità nativa, pensata e realizzata per integrarsi alla perfezione con i contenuti che gli utenti stanno fruendo sul web.

L’ultima conferma arriva dalla terza edizione del Web Marketing Festival, che si è conclusa al Palacongressi di Rimini il 20 giugno. Come ha spiegato Claudio Vaccaro dell’agenzia Bizup nell’intervento “Content is the new advertising”, l’obiettivo della pubblicità sul web non è più interrompere l’utente catturandone l’attenzione nel mezzo di altre attività, ma offrirgli contenuti di valore benché sponsorizzati da un marchio.

Quando la pubblicità native è realizzata bene – ha spiegato – all’utente non interessa affatto se il contenuto è generato da un marchio. Quello che importa è che sia interessante e offra valore”. Addio banner, dunque, e benvenuti articoli, video, grafiche e contenuti di vario genere, inseriti nelle pagine web in modo integrato e trasparente.

Del resto, la native advertising nasce proprio per ovviare alla “cecità da banner”, ovvero alla capacità sempre maggiore degli utenti di distinguere (e dunque evitare) i contenuti pubblicitari su internet. “Rispetto ai banner tradizionali – spiega Vaccaro – la pubblicità basata sui contenuti ha il 53% in più di visualizzazioni ed un ciclo di vita molto più lungo: il picco di visualizzazioni si registra solitamente nel primo mese, ma poiché i contenuti restano presenti sulla rete, nei due anni successivi realizzano 5 volte tanto”.

La chiave per il successo? Secondo Vaccaro, è la regola delle tre S: il contenuto deve essere snackable, ovvero stuzzicante in modo da poter catturare l’attenzione dell’utente durante i 4 secondi di permanenza media su una pagina web; shareable, ovvero stimolare alla condivisione; e searcheable, ovvero facilmente individuabile attraverso i motori di ricerca”.