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Attualità Cronaca

Sgombero Casa Madiba. La nota del comune, Rifondazione chiede passo indietro

In foto: gli occupanti parlano con le forze dell'ordine
gli occupanti parlano con le forze dell'ordine
di Redazione   
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mer 20 mag 2015 10:51 ~ ultimo agg. 21 mag 12:14
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Sgombero in corso a Casa Madiba, l’edificio di via Dario Campana di proprietà comunale occupato da circa un anno dagli attivisti del Paz. Il comune di Rimini ha intenzione di mettere a bando l’edificio a fini sociali.

Sul posto le forze dell’ordine stanno facendo uscire, non senza difficoltà, gli occupanti. Chiuso il tratto di strada interessato dall’operazione.

Intanto gli attivisti del Paz, megafono alla mano, rilanciano: ci riprenderemo questi spazi, dicono, anzi molti di più. La scorsa settimana il Paz ha occupato un altro stabile privato in via Dario Campana, l’ex Palazzina Enel.

Sul posto anche l’assessore Sara Visintin che sta effettuando alcune verifiche. L’amministrazione comunale ha deciso di intervenire però con una nota stampa nella quale spiega che “Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Polizia Municipale hanno dato esecuzione al decreto dell’Autorità Giudiziaria con cui è stato disposto il sequestro preventivo dell’immobile di proprietà comunale di Via Dario Campana, occupato da fine 2013. L’immobile è dunque ora tornato nella disponibilità del Comune.” L’amministrazione precisa che l’edificio “sarà oggetto entro il mese di giugno 2015 di un intervento di riqualificazione e messa in sicurezza in vista di un suo specifico utilizzo a fini sociali e di volontariato privato. Ciò avverrà con una procedura di assegnazione dell’immobile attraverso evidenza pubblica.”

Di diverso avviso Rifondazione Comunista, partito di cui fa parte l’assessore Visintin, che esprime  solidarietà agli occupanti di Casa Madiba e ribadisce la propria contrarietà “allo sgombero di uno spazio sociale che opera anche, e non solo, nell’ambito della marginalità sociale.”
“L’assessore Visintin – si legge nella nota – da tempo è impegnata per sanare la situazione legittimando anche sotto il profilo amministrativo una buona pratica sociale come quella che ha istituito Casa Madiba. Questo è per Rifondazione un passaggio cruciale e chiediamo all’amministrazione comunale di predisporre immediatamente una convenzione per consentire la ripresa immediata delle attività e della dimensione sociale e politica ospitata nello stabile.” Si prospettano quindi possibili conseguenze politiche per l’attuale maggioranza.

L’onorevole di Sel, Giovanni Paglia, si schiera con gli occupanti. “Lo sgombero – dice – è una pessima notizia per chiunque creda nei valori dell’accoglienza , dell’integrazione della partecipazione, attiva dei cittadini alla vita politica. Uno spazio vuoto all’interno di una città è un insulto ai bisogni insopprimibili di ogni persona, a partire da quello della casa. Se lo spazio vuoto è di proprietà pubblica l’insulto è doppio. Chi si preoccupa di riempirlo di contenuti e solidarietà andrebbe ringraziato e non messo fuori.”

Da Paglia un appello alle autorità cittadine a fare un passo indietro e aprire un dialogo con gli attivisti.

Appello ripreso anche dal consigliere di Fare Comune Fabio Pazzaglia che scrive: “Chiunque creda, a partire dal Sindaco, nei valori dell’accoglienza, dell’integrazione e della partecipazione non puo’ restare indifferente di fronte a questa violenza. Casa Madiba è una ricchezza per tutta la città e in quanto abbiamo il dovere di proteggerla da chi la vorrebbe fare morire. Quindi coraggio Signor Sindaco, si faccia portavoce degli ultimi e chieda con forza il dissequestro immediato di Casa Madiba”.