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Provincia Rimini

Famiglie sempre più povere in provincia

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
mer 29 apr 2015 17:59 ~ ultimo agg. 4 mag 22:54
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100.000 euro prestati a fondo perduto per il pagamento di bollette, medicine, prodotti per l’infanzia, ecc. Famiglie Insieme ha invece erogato 444.000 euro a 491 nuclei

Famiglie sempre più povere. A dirlo è il Rapporto sulle povertà, relativo al 2014, presentato dalla Caritas diocesana sabato 11 aprile. Su questi dati torniamo, approfondendo in particolare la condizione dei nuclei familiari che si sono rivolti alla Caritas per chiedere un prestito.

 

Ammontano a 100.000 euro i soldi erogati a fondo perduto a famiglie in difficoltà per il pagamento di bollette, medicine, visite mediche, prodotti per l’infanzia e altro.

444.000 mila euro sono stati invece dati in prestito alle 491 famiglie che si sono rivolte all’Associazione anti-usura della Caritas, Famiglie Insieme.

Ma come opera l’Associazione Famiglie Insieme e quali sono i cambiamenti che ha riscontrato dall’anno della sua fondazione ad oggi?

L’Associazione si è costituita nel 1996 con la finalità di sostenere le famiglie in difficoltà economica e come strumento di lotta all’usura.

Il Fondo a cui fa riferimento per l’erogazione dei prestiti è gestito da Eticredito ed è costituito attraverso contributi provenienti da diversi soggetti.

 

Nel 2014 è stato così composto: 50.000 euro da parte del Comune di Rimini, 33.000 dalla Caritas diocesana, 15.000 dalla Fondazione Carim, 7.000 euro dal Comune di Riccione, 5.000 euro dall’Ass. Figli del Mondo e 7.000 da parte di offerte di privati, per un totale di 117 mila, che si è sommato al deposito che era già presente.

I criteri per accedere al prestito sono quelli di avere domicilio sul territorio della Diocesi di Rimini e poter saldare il prestito o personalmente (concordando quote mensili senza alcun tasso di interesse) o attraverso un garante.

 

CHI CHIEDE UN PRESTITO?

Nel 2014 sono state 577 le famiglie che hanno fatto richiesta e 491 quelle che hanno avuto risposta positiva. Nel 1997 le famiglie che si erano rivolte all’Associazione erano state appena 41 e, fino al 2006, il numero dei nuclei era al di sotto o appena sopra le 100 unità. A partire dal 2007 i numeri non hanno fatto che crescere : 412 nel 2011, 444 nel 2013, fino alle 491 del 2014.

Sono quindi inevitabilmente cambiati anche i criteri con cui sono stati erogati i prestiti: se infatti, inizialmente, non c’erano limiti rispetto alla cifra richiesta, nel corso degli anni si è passati da un tetto di 2.000 euro a un tetto di 1.000 per poter rispondere a quante più famiglie possibile.

Il picco dei prestiti è stato toccato nel 2011 con 530 mila euro; nel 2012 però si è dovuto interrompere l’attività per un certo periodo, proprio perché erano finiti i fondi e perché stavano aumentando il numero di insolvenze.

Nel 2014 le insolvenze sono arrivate al 32%.

Complessivamente, dalla sua nascita, l’Associazione ha erogato 4.441.552 euro, effettuando 3.387 interventi.

Grazie a questi contributi le famiglie hanno potuto beneficiare di un aiuto concreto per poter risolvere o alleviare le proprie difficoltà.

Rispetto alla cittadinanza di coloro che negli anni si sono rivolti a Famiglie Insieme, abbiamo sempre una prevalenza di italiani che è però ulteriormente aumentata negli ultimi 2 anni, il 56,5% nel 2013 ed il 59,4% nel 2014.

Rispetto alle nazionalità degli stranieri prevalgono rumeni, marocchini e peruviani.

 

PERCHÉ?

La motivazione principale che spinge le famiglie a chiedere un prestito è ilpagamento delle rate di affitto: nel 2014 è cresciuta questa richiesta da parte degli italiani con 138 domande, rispetto alle 102 dell’anno precedente; complessivamente sono stati erogati quasi 200mila euro per questa ragione.

Rispetto a questa voce, Famiglie Insieme denuncia il problema degli affitti troppo alti e spesso vengono coinvolti gli assistenti sociali per concordare l’aiuto alle famiglie.

Sono invece scese leggermente le richieste economiche per le utenze (anche perché spesso sono intervenute in modo più celere le Caritas parrocchiali o la Caritas diocesana), sono invece cresciute, soprattutto per gli stranieri, le richieste per automezzi passando da 57mila a 75mila (trattasi spesso di assicurazioni o di riparazioni dal meccanico o di caparre per acquisti). Quest’ultimo dato sottolinea che le famiglie che si rivolgono all’associazione sono le cosiddette “famiglie impoverite” cioè quelle famiglie che prima della crisi avevano un’automobile e riuscivano tranquillamente a sopperire alle spese necessarie per il mantenimento del mezzo, ma ora non riescono più; interessante anche notare che in questo caso l’aumento delle richieste è da parte delle famiglie straniere.

 

Questa voce potrebbe apparentemente sembrare di secondaria importanza rispetto alle altre, ma spesso l’utilizzo del mezzo è necessario per poter raggiungere il posto di lavoro.

Sono cresciute notevolmente anche le richieste per le cure mediche (aumentate di quasi 10mila euro), segno che la povertà spesso incide anche sullo stato di salute; nonostante a livello sanitario ci siano delle agevolazioni per le fasce economiche deboli, queste non sono sufficienti, perché visite specialistiche, analisi e medicinali hanno prezzi elevati, e soprattutto perché sono spese che si sommano le une alle altre e che accadono in modo improvviso, non pianificato e necessitano di un pagamento immediato.

L’aumento delle richieste sanitarie è stato registrato anche dallo sportello di farmaci gratuiti della Caritas diocesana (da 218 a 420 in un anno). Inoltre da una ricerca svolta nel 2014 sulle famiglie che si rivolgono alle Caritas è emerso che una famiglia su tre ha un familiare con problemi di salute, questo mostra la stretta correlazione tra malattia e povertà.

 

Passano da 9mila a 22mila le spese legate ai ricongiungimenti: trattasi in diversi casi di ricongiungimenti con i propri familiari in patria; aumentano infatti le situazioni in cui le famiglie sono costrette a disgiungersi e a tornare in patria, perché qui non riuscirebbero a sopravvivere come interi nuclei familiari.

Altri prestiti importanti sono stati fatti per gli acquisti di materiali scolastici 18.700 euro, contro i 17.700 dell’anno precedente, aumento registrato anche dallo Sportello della Caritas diocesana che offre sostegno ai genitori di studenti: 35 le famiglie aiutate nel 2013, 66 quelle aiutate nel 2014.

L’Associazione Famiglie Insieme sottolinea l’importanza del lavoro di rete con tutti i soggetti del territorio e chiede sostegno economico da parte di benefattori, per poter continuare a svolgere la propria azione di sostegno alle famiglie in difficoltà.

Isabella Mancino Grafici e dati disponibili su www.caritas.rimini.it/ Rapporto sulle povertà 2014/la povertà nelle famiglie

 

InformaCaritas