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Ambiente Montefeltro

Discarica a San Leo. 24 associazioni scrivono per dire no

In foto: La zona interessata
La zona interessata
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
sab 18 apr 2015 11:36
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Ventiquattro associazioni della Provincia di Rimini hanno inviato al Presidente della Regione Emilia Romagna, al Presidente della Provincia di Rimini ed al Sindaco di San Leo una lettera per esprimere dissenso al progetto di un impianto in località Pian della Selva con discarica di rifiuti inerti. Un progetto rischioso dal punto di vista ambientale, scrivono, e “squalificante” per la vallata.

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Al Sig. Presidente della Regione Emilia Romagna
Al Sig. Presidente della Provincia di Rimini
Al Sig. Sindaco del Comune di San Leo

Oggetto: Progetto “Impianto di trattamento e recupero di rifiuti inerti, di discarica di rifiuti inerti e di discarica di rifiuti speciali non pericolosi in località Pian della Selva in Comune di San Leo (RN)

Le numerose Associazioni culturali e ambientaliste del Forum Ambiente della Provincia di Rimini e del Coordinamento Marecchia-Uso (Marus) e WWF Rimini hanno appreso con preoccupazione che è stato avviato l’iter fino al livello regionale di un progetto privato presentato da CABE srl. Progetto prevedente la realizzazione di un impianto di trattamento e recupero di rifiuti inerti della potenzialità di circa 120.000 tonnellate/anno, di una discarica di rifiuti inerti della potenzialità di 1.212.000 tonnellate e di una discarica per rifiuti speciali non pericolosi della potenzialità di 3.352.500 tonnellate, localizzati in un sito di ex miniera in località Pian della Selva del Comune di San Leo (RN).
Con soddisfazione però le Associazioni prendono atto del parere contrario pubblicamente espresso dal Presidente della Provincia di Rimini, dai Comuni di Rimini, Verucchio, Santarcangelo e Poggio Torriana, dalla Repubblica di San Marino. Lo stesso Sindaco di San Leo nel corso di un incontro con le associazioni ambientaliste in data 14.4 ha dichiarato di non condividere il progetto, di cui non conosceva i contenuti fino alla sua presentazione alla Provincia.
Le Associazioni, ammesso che la nostra Provincia abbisogni di un impianto del genere, ritengono come la scelta del luogo non possa non essere più inidonea e infelice dato che dal novembre 2013 tutta la Valmarecchia si è coinvolta in un percorso di pianificazione strategica che ha individuato fin dall’inizio che mission della vallata è il perseguire la qualità dell’ambiente, la difesa della bellezza del territorio e la qualità dei servizi agli abitanti.
Si evidenzia come per questo ex polo estrattivo di marna da cemento fino a pochi anni fa era previsto il ripristino mirato al recupero morfologico e botanico vegetazionale ai fini della “restituzione” delle aree, al loro contesto vocazionale ancora ben espresso dalle aree circostanti.
L’ attivazione di questo impianto invece causerà:
– inquinamento atmosferico e traffico, generato dalle migliaia di mezzi dì opera che percorrerebbero ogni anno la Marecchiese e la Santarcangiolese;
– potenziale inquinamento idrico dell’adiacente torrente Mazzocco, tributario del Marecchia, la più grande riserva naturale di acqua della provincia di Rimini;
– polveri dannose generate dal riciclo e trattamento dei rifiuti e dal traffico dei mezzi d’ opera;
– deturpamento dei valori storico-ambientali e del paesaggio, con sicuro danno per le generazioni future, la cui valorizzazione può al contrario costituire la vera risorsa economica per la popolazione.
Invece di individuare siti idonei nelle vicinanze delle principali infrastrutture viarie e dei grandi centri urbani dai quali proverrebbe la maggior parte dei materiali da trattare, si punta ad un sito distante, non servito da viabilità adeguata, in un territorio soggetto a dissesto idrogeologico ed innegabilmente vocato a forme di sviluppo veramente sostenibile.
Le Associazioni si chiedono perciò quale sia la coerenza con questa visione strategica di un impianto che impoverirebbe l’ambiente, inquinerebbe i centri abitati, deturperebbe in modo irrimediabile il paesaggio e arrecherebbe danno agli operatori dell’ospitalità che in vallata si stanno attrezzando scommettendo su un turismo sostenibile, connesso alla proposta di un territorio che accomuna arte, storia, bellezza, agroalimentare tipico.
Dal lato occupazione questo progetto farebbe perdere posti di lavoro, ben più dei 5-20 necessari al funzionamento dell’ impianto.
Le Associazioni sono perciò al fianco della popolazione della vallata che si sta mobilitando contro l’attivazione di questa enorme discarica e si riservano di presentare proprie osservazioni in merito.
Pertanto chiedono l’interessamento delle SS.VV. affinché questo progetto, squalificante e non qualificante per la Valmarecchia, non trovi mai attuazione.

A.M.B. Gruppo Valle del Savio Delegazione di Rimini “A. Battarra”
ANPANA Rimini
Associazione Vegetariana Italiana delegazione E-R e RSM
Basta Merda in Mare
Cagnona.it Bellaria
D20 Verucchio
dnA difesa natura animali ambiente Rimini
“E l’ uomo incontrò il cane” K. Lorenz
Guardia Costiera Ausiliaria Rimini Rescue
Insieme per la Valmarecchia
La Ginestra
L’Umana Dimora Rimini
Legambiente Bellaria
Legambiente Novafeltria
Legambiente Santarcangelo
Liberi Tartufai onlus
Maricla
MarèciaMia
MenteLocale
Pedalando e Camminando
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WWF Rimini