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Attualità Rimini

Guido Morganti, giusto tra le nazioni. La targa in sua memoria nel giardino dei Giusti

di Lucia Renati   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
ven 6 mar 2015 14:43 ~ ultimo agg. 7 mar 16:14
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Nella giornata europea dei giusti, stamattina nel Giardino dei Giusti, al Parco 25 aprile di Rimini, lato ponte di Tiberio, è stata scoperta la targa in memoria di Guido Morganti, il sarto di Cattolica che salvò 13 ebrei ferraresi e mantovani, dalla deportazione nazista.

Ogni ebreo denunciato, e la legge nel 1943 imponeva di farlo, valeva 5 mila lire. Le donne 4. I ragazzi, fino ai 18 anni, 3. Guido Morganti avrebbe potuto ricavare 49 mila lire. Invece, ha scelto di essere un uomo. Ha salvato i 13 componenti delle famiglie ebree Finzi, Rimini e Vivanti dalla deportazione nei campi di concentramento nazisti. Da oggi al parco XXV aprile di Rimini c’è una targa per ricordarlo. Tra gli altri erano presenti la sorella di Guido Morganti, il Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Ferrara Luciano Caro il sindaco di Cattolica Piero Cecchini e i figli.

Quando incontrò Morganti per la prima volta, poco dopo l’8 settembre 1943, Cesare Moisè Finzi, aveva 13 anni e stava fuggendo con la propria famiglia e quella dello zio materno, Giuseppe Rimini, per evitare la deportazione. Morganti era il sarto dal quale passarono a ritirare le stoffe lasciate per confezionare dei cappotti, in previsione di una fuga lunga e difficile, con l’inverno alle porte. Quando scopre il loro cognome, Morganti riconosce quello di un conoscente di Mantova, Leone Rimini, che anni prima aveva aiutato la sua famiglia. Li nascose a Mondaino, fino alla fine della guerra. Oggi, Cesare Finzi di anni ne ha 85, e non ha mai smesso di raccontare di quel sarto di Cattolica. Oggi non poteva mancare. Ed è stato proprio Cesare Finzi, presente oggi alla cerimonia intima ma densa di contenuti, a raccontare la drammaticità di quei momenti che lo videro, lui bambino tredicenne, protagonista e testimone del coraggio di Morganti.

la scopertura della targa in memoria di Guido Morganti

‘Essere qui oggi per me è un tuffo nel passato, nella gioventù, in un periodo difficile della mia vita – ha detto Cesare Finzi,  salvato da Guido Morganti. Ma ogni volta che io posso parlare della mia storia e di quella di Guido Morganti, soprattutto con i ragazzi delle scuole, getto un seme di speranza’. 

“Un momento commemorativo – ha ricordato l’assessore Irina Imola che ha promosso l’iniziativa – che fa seguito a quello dello scorso anno, quando, rendendo onore a Ezio Giorgetti e Osman Carugno, Giusti fra le Nazioni per aver contribuito a dar rifugio e protezione sul territorio riminese a 41 ebrei stranieri in fuga dalle deportazioni, fu inaugurato il Giardino dei Giusti nel Parco XXV Aprile in ricordo di tutti coloro che durante la dittatura nazi-fascista non esitarono a rischiare la propria vita per prestare soccorso agli ebrei perseguitati.” “Sono orgogliosa – ha concluso la cerimonia l’assessore Imola – di questo luogo simbolo di memoria, di responsabilità morale e di giustizia, nato proprio con l’intento di rendere omaggio ai Giusti e di rendere onore al Bene in senso Universale, operazione possibile solo attraverso il recupero della memoria locale che funga da esempio per le generazioni future”.

Le celebrazioni del Giorno dei Giusti proseguiranno nella serata, alle ore 21 nel Teatro degli Atti di via Cairoli, con lo spettacolo teatrale “la Scelta” scritto e interpretato da Marco Cortesi e Mara Moschini. Si terrà venerdì 13 marzo, invece, l’ultimo appuntamento con le iniziative promosse dal Comune di Rimini con l’incontro pubblico “I Giusti, testimoni della legge di Antigone”, in programma dalle ore 17 nella Sala del Giudizio del Museo della Città, con interventi del dott. Enrico Calamai, diplomatico italiano che in Argentina riuscì a mettere in salvo più di trecento perseguitati dal regime militare e ora portavoce del Comitato “Giustizia per i nuovi desaparecidos”, e il dott. Emilio Drudi, giornalista che interverrà su “L’eredità di Auschwitz. La memoria come assunzione di responsabilità”.