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Blog/Commenti Provincia

Allerta volontariato. Firme per difendere i servizi

di Giovanni Tonelli   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 22 mar 2015 07:48 ~ ultimo agg. 1 apr 13:50
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Per il presidente del Consiglio Renzi non è il Terzo settore, ma il Primo. Elogi al volontariato piovono, sempre, da ogni parte. Anziani, ammalati, famiglie in difficoltà, disagio giovanile, tutela dell’ambiente o del patrimonio artistico, aiuto nelle calamità… Insomma non c’è settore in cui non ci sia lo zampino (e spesso molto più) di persone che di fronte ai problemi non stanno a guardare, ma si rimboccano le maniche.
In provincia di Rimini sono oltre 300 le associazioni di volontariato. Un patrimonio sociale che va custodito come un tesoro. Un grande tesoro. Da sempre ilPonte lo racconta, ogni settimana, attraverso storie e riflessioni, a volte con apprensione, quando qualcosa scricchiola, altre con entusiasmo.
Tanti elogi, eppure che succede ora? Con la legge che riordina il Welfare, uno degli strumenti che hanno favorito una crescita qualitativa delle associazioni, i Centri di Servizi del Volontariato, per intenderci da noi Volontarimini, rischiano di scomparire, sostituiti da un unico Centro regionale (naturalmente con sede a Bologna).

Il tutto, come sempre, condito con affermazioni di segno opposto: “I centri di servizio – dicono i promotori della legge sul Welfare – possono essere un’infrastruttura cruciale in questo nuovo disegno. Si potrebbe pensare a una sorta di patto: il Legislatore si impegna a valorizzare queste strutture” in cambio “di una razionalizzazione del loro numero, perché attualmente sul territorio italiano ce ne sono troppi e questo ci espone a critiche di eccessiva burocratizzazione che vanno senz’altro evitate e dell’affidamento di una nuova funzione: non più servizi alle sole organizzazioni di volontariato, ma a tutti i soggetti non profit”.
Parole bellissime per dire che non ci sono soldi e che si va ai tagli. Tagli che colpiscono come sempre il territorio, ormai svuotato di ogni servizio amministrativo sociale, e di conseguenza le associazioni più piccole, quelle che nei Centri di servizio avevano trovato aiuto e rappresentanza. Nell’attuale sistema, realtà come Volontarimini sono una vera e propria infrastruttura sociale, radicata e articolata territorialmente.
Per mettere politici e amministratori sull’allerta rispetto alle decisioni che verranno assunte in Parlamento, si sta organizzando a livello provinciale una raccolta di firme. Chiede autonomia per il Volontariato e la conferma di servizi essenziali sul territorio.