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Attualità Rimini Social

Allontanamento dei minori: il punto dopo una settimana di fuoco

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
gio 5 feb 2015 15:51
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6 città d’Italia (Torino, Milano, Bologna, Napoli, Bari, Palermo), 6 organizzazioni nazionali coinvolte (Agevolando, Cismai, CNCA, CNCM, Progetto Famiglia, Sos Villaggi dei Bambini), oltre 700 persone presenti. Sono solo alcuni numeri della tappa del tour per presentare il Manifesto “#5buoneragioni per accogliere i bambini che vanno protetti” dello scorso 29 Gennaio. Nelle diverse sedi sono intervenuti rappresentanti istituzionali, politici (dal Sindaco di Napoli Luigi de Magistris al Presidente del Consiglio Regionale della Puglia Onofrio Antona, solo per citarne alcuni), testimonial famosi (Fabio Geda, Marzio Honorato), Garanti per l’infanzia, presidenti dei Tribunali per i Minorenni, educatori, assistenti sociali, operatori, giornalisti e tanti ragazzi ex ospiti di comunità di accoglienza/case-famiglia. Si è cercato di affrontare il tema dell’allontanamento dei minorenni senza pregiudizi portando anche la voce dei ragazzi e delle famiglie.

 

Questo anche alla luce dei recenti attacchi mediatici, primo tra tutti quello di “Presa Diretta”: una trasmissione autorevole, che ha trattato però il tema in maniera generica e fuorviante. Molte organizzazioni (CNCA, Agevolando, Unione Nazionale Camere Minorili, Sos Villaggi dei Bambini, Ordine degli Assistenti Sociali, l’Associazione Nazionale dei Magistrati per i Minorenni…) hanno inviato lettere alla redazione o prodotto comunicati stampa e chiesto di replicare alla puntata dedicata alle “Famiglie Abbandonate”, ma al momento senza risultati.

All’appuntamento bolognese del 29 Gennaio hanno partecipato molti operatori riminesi: rappresentanti delle cooperative del territorio e dei servizi sociali che hanno voluto dare un segnale forte di attenzione ai temi trattati e di coinvolgimento.

A Bologna, come nel resto d’Italia, sono stati presentati innanzitutto alcuni dati, attraverso le voci degli operatori del settore, coordinati dal giornalista Nicola Rabbi.

In Emilia-Romagna i minorenni fuori famiglia sono 2.423, di cui 1.229 in affido familiare e 1.194 in strutture residenziali” – ha spiegato Caterina Pozzi, responsabile a livello regionale del Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza (CNCA).

Dal 2008, anno in cui i minori fuori dalla famiglia erano 2765 ed il tasso sui residenti era del 4,1 per mille, il fenomeno appare in lieve diminuzione sia in termini assoluti, sia in rapporto alla popolazione di riferimento”.  

Anche in questo caso dati in linea con i trend nazionali, che evidenziano una mancata correlazione tra crisi economica e numero degli allontanamenti.

 

Il Presidente di Agevolando Federico Zullo ha presentato in maniera moto dettagliata le spese che le comunità sostengono per svolgere al meglio la propria attività e ha voluto sottolineare ancora una volta la mancata contrapposizione tra affido e comunità: “Vi sono bambini e ragazzi i cui bisogni e problemi rendono, nell’immediato, più adeguato l’inserimento in una comunità educativa. Ma affido e comunità non sono risposte in contrapposizione, ma interventi complementari. Ogni bambino ha il diritto a un progetto per sé: specifico, adeguato, rispondente il più possibile ai suoi bisogni”.

Al tavolo dei relatori della Sala Marco Biagi del Quartiere Santo Stefano si sono alternati diversi rappresentanti delle istituzioni: Emiliana Bartolini dello staff del Garante Regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, Rita Bosi presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali della Regione Emilia-Romagna, Margherita Govi del Servizio Politiche Familiari per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Emilia-Romagna, Amelia Frascaroli assessore ai servizi sociali del Comune di Bologna. Presentato anche un contributo del Coordinamento Regionale delle Comunità per Minori della Regione Emilia-Romagna.

Forti e senza mezze misure le parole del Presidente del Tribunale per i Minorenni di Bologna Giuseppe Spadaro nel suo intervento: “Siamo in guerra, e come in ogni guerra ci sono sciacalli pronti ad approfittarsene. Qui si sta giocando una partita che contrappone due visioni completamente diverse: chi ritiene che il sistema di tutela dei minorenni debba svolgere una funzione attiva e sociale, e chi invece vorrebbe non vedere mai invaso l’ambito privatistico della famiglia, anche quando al suo interno si consumano drammi o si vivono situazioni di difficoltà”.

E ha aggiunto: “Non dobbiamo lasciarsi intimorire. Le lacrime dei bambini che soffrono devono continuare ad interpellarci, a farci sentire chiamati in causa ogni volta che si rende necessario difenderli.

 

La parola anche a Jennifer, ex ospite di una comunità che ha scaldato i cuori dei presenti con le sue parole e la sua storia. E poi il video di una mamma, che ha avuto il coraggio di chiedere aiuto e mettersi in discussione, e che oggi sta ricostruendo un rapporto più sereno con la sua bambina.

Le conclusioni sono state affidate a Gloria Soavi, Presidente Nazionale del Cismai: “Chiediamo di predisporre delle “linee guida nazionali” in cui fissare adeguati standard qualitativi per le diverse tipologie di servizi di accoglienza dei minorenni “fuori famiglia” e rigorose procedure di controllo rispetto alla gestione. È evidente, tuttavia, che tale necessaria innovazione deve essere accompagnata da un impegno economico adeguato da parte delle istituzioni e da una regolare cadenza di pagamento delle rette, il cui grave ritardo sta mettendo in ginocchio moltissime strutture in tutta Italia”.

 

Alla Regione si è chiesto di promuovere interventi di prevenzione e sostegno alla genitorialità, di sostenere l’affido familiare, di finanziare progetti per i giovani care leavers anche dopo il compimento della maggiore età, attenzione al tema dei minori stranieri non accompagnati.

In generale chiediamo maggiore visibilità ma anche una maggiore responsabilità– ha concluso Gloria Soavi – “per promuovere una cultura che rispetti la complessità e superi dannose generalizzazioni e stereotipi”.

Il tour di #5buoneragioni – che ha preso avvio a Roma il 17 luglio ed è poi continuato a Trento il 26 novembre – proseguirà ad Ancona il 27 febbraio e si concluderà a Firenze il 9 marzo, giornata nella quale verranno presentate cinque proposte per migliorare il sistema di presa in carico dei minorenni “fuori famiglia”.

Silvia Sanchini

Per sottoscrivere il Manifesto: http://goo.gl/wKCZzk.

Il canale youtube della campagna con l’intervento – tra gli altri – di Giuseppe Spadaro: https://www.youtube.com/channel/UCFR68EqnwwVaErQTxQBDwOA/videos