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Lavoro Provincia

Fondo per il lavoro: la situazione ad un anno e mezzo dal via

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 30 gen 2015 10:13 ~ ultimo agg. 3 feb 15:39
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Procede con grande condivisione il progetto del Fondo per il Lavoro che nasce da una grande idea di solidarietà per chi sta vivendo questa difficile situazione di crisi economica. Promosso dalla Caritas Diocesa di Rimini, il progetto partito nel 2013, va in aiuto alle persone che hanno perso il posto di lavoro e non riescono più a condurre una vita dignitosa.

 

Importanti i numeri prodotti fin ora dal progetto. Sono arrivate infatti a 302 le domande presentate al fondo, pervenute dalle diverse Caritas parrocchiali e dallo sportello del patronato Acli di Rimini. Una raccolta fondi senza precedenti per il territorio riminese che ha visto coinvolte insieme alla Caritas Diocesana anche la Caritas nazionale, le parrocchie del territorio, associazioni, aziende, ordini professioanli, banche del territorio e tutti i privati, che hanno accolto l’invito a condividere il disagio di chi è stato colpito dalla perdita del lavoro.

Un’unione di intenti che ha raccolto finora 327.109,65 euro, su un conto corrente opportunamente dedicato al fondo (dati aggiornati al 9 gennaio scorso).

Con i 145.381,24 euro già impegnati per somme già erogate o per contratti stipulati, sono state inserite in tutto 35 persone in varie realtà produttive, operanti nel settore industriale, o nel mercato di consumo. Tra questi ci sono stati anche alcuni tirocini, mentre, fin ora, 28 sono stati i contratti di assunzione a tempo determinato.

 

Le aziende convenzionate che hanno effettuato assunzioni tramite il fondo sono state 23, tra cui cooperative sociali, alberghi, ristoranti, artigiani, industrie, negozi e studi commerciali.

“Durante l’ esperienza di questo ultimo anno – ribadisce Roberto Casadei Menghi – mi ha colpito un aspetto in particolare, cioè la grande prova di generosità, di attenzione e di sensibilità sociale, che la società riminese ha complessivamente dimostrato. Come ad esempio l’adesione di un azienda del territorio, che ha scelto di devolvere al Fondo il cospicuo contributo di 30.000 euro, con l’ esplicita richiesta di rimanere anonima. Oppure – conclude il coordinatore della Caritas Diocesana – il caso commovente dell’ aiuto economico fornito da tantissime persone, lavoratori precari e con scarse disponibilità economiche, che hanno comunque deciso di aderire, conferendo somme dell’ ordine di 30/50 euro.”
Anche l’iniziativa della lotteria “Zeinta di Borg”, che ha avuto la sua prima edizione nel 2014, è stata importante per incrementare la dotazione economica del fondo e ampliare l’operatività, consentendo al progetto di fare maggiori interventi di sostegno.

Numerosi poi sono i casi aziendali in cui fra i lavoratori stessi si è propagato il desiderio di aderire per manifestare la loro vicinanza ai colleghi rimasti senza lavoro. In un momento di grande crisi economica come quello che stiamo vivendo questo progetto è una risposta concreta alle necessità lavorative ed economiche delle famiglie. Un progetto che ha anche il grande merito di aver stimolato e fatto emergere una forte solidarietà fra gli stessi lavoratori.

 

Emiliano Violante