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Regione Sanità

Ausl Romagna: Cgil, Cisl e Uil presentano osservazioni su bozza atto aziendale

di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 31 gen 2015 12:56 ~ ultimo agg. 19:24
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Ricevuto, pubblichiamo:

Giovedì 29 gennaio Cgil Cisl Uil di Rimini, Ravenna, Forlì e Cesena hanno consegnato alla Direzione Generale dell’Ausl Romagna le loro osservazioni sull’atto aziendale (il documento che ha il compito di delineare la progettazione organizzativa della nuova azienda).

Come già accennato nel corso degli incontri di presentazione dell’Atto Aziendale le osservazioni sono in
coerenza con i contenuti dei protocolli sottoscritti con la CTSS e vertono principalmente su:
• il nuovo ruolo dei Distretti ;
• lo sviluppo dei servizi territoriali;
• il reticolo ospedaliero;
• le possibili sinergie con l’IRCSS;
• la funzione amministrativa a sostegno del territorio e del reticolo ospedaliero.

Le osservazioni individuano i criteri e gli indirizzi relativi al rafforzamento e sviluppo del ruolo dei Distretti
Sanitari, alla riorganizzazione della Rete Ospedaliera e dei servizi sul territorio, ed alla definizione della Rete
Oncologica dell’Ausl della Romagna, in continuità con i contenuti sottoscritti nei protocolli con la CTSS.
Le osservazioni si sviluppano su tre punti salienti: la valorizzazione del ruolo del distretto sanitario, il
riordino della rete ospedaliera e dei servizi territoriali e la rete oncologica della Romagna.

Per quanto riguarda la valorizzazione del ruolo del distretto sanitario, le osservazioni puntano su un’organizzazione che, anche attraverso la definizione del budget distrettuale e la sua gestione, sia in grado di garantire: forte collegamento con le comunità locali, l’intera gamma dei servizi di assistenza primaria, l’integrazione con la rete dei servizi socio sanitari e sociali territoriali, l’integrazione con i servizi erogati dal reticolo ospedaliero . A tal fine CGIL CISL UIL hanno chiesto un approfondimento sulla realizzazione delle Case della Salute quale luogo privilegiato per garantire ai cittadini i servizi territoriali erogati secondo modelli innovativi, con la massima prossimità possibile, il pieno coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale e degli specialisti ospedalieri, ponendo le condizioni per lo sviluppo della medicina di iniziativa, il rilancio della prevenzione per tutte le fasce di età, un nuovo protagonismo delle professioni sanitarie, il progresso delle infrastrutture logistiche ed informatiche e lo sviluppo di un sistema di cure territoriali intermedie.

Quanto al riordino della rete ospedaliera, questo si basa sull’organizzazione delle prestazioni nella logica del reticolo, sfruttando, per la parte oncologica, tutte le possibili sinergie con l’IRCSS, Tutti i presidi esistenti sul territorio romagnolo dovranno essere considerati come stabilimenti di un unico ospedale reticolare. Ciò deve permettere di garantire capillarmente attività che per costo, organizzazione, tecnologie e competenze specialistiche, non possono essere erogate in ambito distrettuale e una gamma di prestazioni con un’equa distribuzione territoriale delle specializzazioni (secondo il principio della massima efficacia dell’intervento, della casistica e dell’intensità di cura).

Le sinergie con l’IRCSS sono finalizzate a costruire e valorizzare la Rete Oncologica Romagnola, in grado di garantire una risposta assistenziale più efficiente, omogenea ed integrata, organizzata e gestita, dal punto di vista organizzativo, in accordo con l’Ausl Romagna.

Per Cgil Cisl e Uil la declinazione di tali principi sul piano organizzativo, permette:
• di rafforzare pienamente il ruolo dei Distretti
• di garantire in termini omogenei sul territorio romagnolo gli orari di apertura dei servizi;
• di realizzare tutte le sinergie con l’IRCSS;
• di migliorare l’organizzazione amministrativa a sostegno del rapporto con i cittadini e con le strutture sanitarie, garantendo altresì un sistema capillare di controllo della spesa;
• di realizzare un nuovo modello capace di investire sullo sviluppo di prestazioni sul territorio orientato esclusivamente ai concreti bisogni sanitari dei cittadini e sulla necessità di ampliare la gamma di prestazioni oggi non presenti in Romagna.

CGIL CISL UIL Cesena Forlì Ravenna Rimini