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Politica

Riduzione tagli ai patronati. On. Petitti - Arlotti: ha prevalso il buonsenso

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 18 dic 2014 16:41 ~ ultimo agg. 17:43
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Il provvedimento riduce ulteriormente il taglio ai patronati a 35 milioni, rispetto alla sforbiciata prevista inizialmente dalla legge.

Il commento della deputata riminese Emma Petitti:

“La riduzione dei tagli ai patronati, introdotta grazie all’ emendamento alla Legge di stabilità approvato ieri in commissione Bilancio del Senato, è un risultato molto importante, in linea con gli impegni assunti dal Governo con noi in fase di trattazione del provvedimento alla Camera. Il provvedimento riduce ulteriormente il taglio ai patronati a 35 milioni, rispetto alla sforbiciata prevista inizialmente dalla legge. Significa che rispetto al fondo totale a disposizione dei patronati di 440 milioni, il taglio è diminuito dai 150 milioni iniziali (che avrebbero inciso nella misura di circa un terzo delle risorse a disposizione) ai 35 attuali, pari all’8% del fondo stesso. Un risultato rilevante raggiunto insieme ai colleghi parlamentari, sia con la firma della lettera al Presidente del Consiglio sul problema, sia con la sottoscrizione del successivo emendamento in Commissione Bilancio”.

Il commento dell’Onorevole Tiziano Arlotti: 

Il Senato ha approvato l’emendamento del relatore della Legge di stabilità, Giorgio Santini, che riduce il trasferimento di risorse ai patronati a 35 milioni di euro. “Quindi dai 150 milioni di riduzione previsti nella proposta iniziale, che già alla Camera dei Deputati avevamo dimezzato grazie al deciso intervento fatto insieme ai colleghi, il Governo ha mantenuto l’impegno di ridurre ulteriormente l’importo confermando e rafforzando l’attività di controllo e regolazione dei 30 patronati attivi in tutta Italia – riferisce il deputato PD riminese Tiziano Arlotti – Il ruolo dei patronati è fondamentale per sostenere e patrocinare i cittadini nelle pratiche previdenziali e assistenziali che diversamente gli istituti preposti sia a livello nazionale che di altri Paesi non sarebbero in grado di esaudire (si pensi, ad esempio, alle pratiche pensionistiche di italiani che hanno lavorato all’estero). Ad oggi l’attività di sportello dei patronati per pratiche Inps, Inail è di uno a dieci, e la diffusione sul territorio diventa fondamentale per dare risposte di vicinato soprattutto a persone anziane, precarie, disoccupate, invalide”.
Nella sola provincia di Rimini Inps ha una sede centrale a Rimini e le due sedi di Novafeltria e Morciano di Romagna, mentre i patronati dei sindacati dei lavoratori e delle imprese sono presenti su tutto il territorio e riescono a dare assistenza e patrocinio ad oltre 340.000 abitanti. “E’ altrettanto importante che garantiscano livelli di presenza sul territorio nazionale e anche all’estero, laddove sono presenti comunità di italiani emigrate per lavoro (Francia, Belgio, Germania, Svizzera, America, ora anche Australia…) – sottolinea Arlotti – Per questo motivo accolgo positivamente la norma che prevede standard di qualità e di presenza territoriale e internazionale (quest’ultima ovviamente non riguarda i patronati degli agricoltori) a garanzia degli stessi fruitori. Se i tagli iniziali delle risorse (che, va ribadito, sono alimentate dalla contribuzione previdenziale dello 0,226% che viene versata sul costo del lavoro e quindi non hanno alcuna incidenza sull’erario dello Stato) fossero stati confermati avremmo avuto la chiusura di sedi patronali sul territorio con la perdita di un patrimonio professionale di oltre 4.000 persone e avremmo dato respiro al faccendierato di antica memoria a cui i cittadini si sarebbero rivolti. Ricordo che se i 30 patronati esistenti in Italia oggi chiudessero, la PA dovrebbe spendere 657 milioni di euro per fornire gli stessi servizi a fronte dei 430 milioni spesi dal Fondo patronati. Fortunatamente hanno prevalso il buon senso e l’azione di protesta che si è levata e che ho fatto anche mia come deputato proveniente dal mondo del lavoro, insieme ai colleghi e in raccordo coi patronati e le organizzazioni sindacali riminesi e nazionali – conclude il parlamentare -. Un’azione che ci ha permesso di non giocare di semplice rimessa, ma di rafforzare l’attività di patronato sia come qualità che come diffusione sul territorio”.