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Ambiente Provincia

Rifiuti da fuori regione. Giannini: legge che deresponsabilizza

In foto: inceneritore
inceneritore
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 6 nov 2014 15:08 ~ ultimo agg. 7 nov 12:30
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Quello che mi preoccupa dell’articolo 35 è la deresponsabilizzazione dei territori. Quando si dice che pagando una penalizzazione fiscale, che non è neanche poco, un comune può trovare uno sbocco d’uscita alla poca virtuosità in tema di raccolta rifiuti questo non va affatto bene, e continueremo a batterci”.  Il sindaco di Misano e presidente di Atersir Stefano Giannini interviene dopo che ieri ha incontrato in fiera il Ministro all’Ambiente Galletti, che ha inaugurato in Fiera Ecomondo.  L’incontro era stato richiesto da diversi amministratori dei comuni emiliano-romagnoli, preoccupati che i rifiuti di fuori regione arrivino negli inceneritori della Regione. Il pericolo, infatti, e che anche chi differenzia perda le motivazioni a farlo visto che potrebbe essere costretto a respirare i fumi dell’inceneritore vicino a casa che brucia i rifiuti di altri.

Un incontro in cui il ministro Galletti, a detta di Giannini , ha fatto però anche intuire che l’articolo 35 dello sblocca Italia potrebbe essere un modo per prendere tempo con l’Europa.

Dal punto di vista concreto mi pare che l’articolo 35, e il Ministro lo ha fatto anche un po’ capire, – spiega Giannini – sia un modo per guadagnare tempo nei confronti delle procedure di infrazione che abbiamo da parte della Comunità Europea perché, a differenza del territorio di Rimini che non porta più nulla in discarica, ci sono parti d’Italia dove la situazione è scabrosa”.

In Italia ci sono regioni in cui il 40% del rifiuto finisce ancora in discarica. E se a Rimini nulla finisce più in discarica, ci sono province anche vicine che le usano. E proprio dalla dismissione delle discariche prevista dall’Emilia-Romagna può arrivare, spiega Giannini, la risposta per evitare che i rifiuti arrivino da fuori. Ad oggi circa 100mila tonnellate di rifiuti finiscono all’inceneritore di Raibano, che ha una capienza massima di circa 140mila.

Ad oggi la parte residua per far andare a pieno regimo l”inceneritore – spiega Giannini – è solo qualche decina di migliaia di tonnellate che potremmo prendere dalle discariche di province vicine, come quella di Ravenna, come prevede la legge regionale e quindi senza bisogno di prendere i rifiuti di Napoli. Perché se la nuova legge del Governo dice che prioritariamente vanno trattati i rifiuti della regione, noi siamo autosufficienti e non abbiamo bisogno di rifiuti da altre parti d’Italia“.