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Ambiente Provincia

Report Hera "Sulle tracce dei rifiuti": sale al 93,8% il recupero dei rifiuti raccolti

In foto: Stefano Venier, amministratore delegato del Gruppo Hera
Stefano Venier, amministratore delegato del Gruppo Hera
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 5 nov 2014 15:58 ~ ultimo agg. 6 nov 11:11
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Nel 2013 in Emilia Romagna e nel Nord Est il recupero di verde, organico, carta, plastica, vetro, legno, metallo e ferro è salito al 93,8% (rispetto al 93,5% del 2012). Il dato è illustrato nella 5a edizione del report “Sulle tracce dei rifiuti”, presentato dal Gruppo Hera questa mattina a Ecomondo. Sono 191 gli impianti di recupero, di cui 47 collocati nel territorio servito dal Gruppo Hera, 5 nel riminese. Nei primi 9 mesi del 2014 la raccolta differenziata del Gruppo si è assestata al 54%, in aumento di oltre un punto percentuale rispetto allo stesso periodo del 2012 e di oltre 10 punti percentuali sopra la media nazionale (43,3%). Nel riminese si arriva al 61% (nello stesso periodo del 2013 era al 59,8%). La regione Emilia-Romagna, con 142 kg pro capite, è al primo posto in Italia per raccolta di frazione organica. Emilia-Romagna ed Hera sono ai vertici anche per la raccolta pro capite di carta, plastica, legno e metalli. Grazie a una raccolta differenziata di qualità è stato stimato per il 2013 un risparmio di circa 24 euro per famiglia, pari al 10% della bolletta.

“Il report che abbiamo presentato oggi è unico in Italia: è una finestra di trasparenza verso i cittadini, che si aggiunge alla rendicontazione che il Gruppo porta avanti da anni con il Bilancio di Sostenibilità e con il report “In Buone Acque” sulla qualità dell’acqua del rubinetto” ha commentato Stefano Venier, Amministratore Delegato del Gruppo Hera. “I risultati positivi sui quantitativi recuperati e sulla differenziata dimostrano l’impegno sempre maggiore del nostro Gruppo nel migliorare l’efficienza di tutta la filiera del riciclo, settore chiave della green economy. A questi numeri siamo arrivati anche grazie a oltre 2 miliardi di euro di investimenti negli ultimi 12 anni: uno sforzo importante che vale 800 milioni di euro all’anno di indotto solo per la parte generata da Hera. Abbiamo inoltre dotato il territorio di impianti come i biodigestori, che recuperano la frazione organica e producono energia elettrica, e di impianti di selezione a lettura ottica per i rifiuti secchi. La tecnologia, da un lato, e lo sforzo dei cittadini, dall’altro, sono quindi gli ingredienti di una ricetta vincente, quelli più virtuosi in Europa nella gestione dei rifiuti”.

Tutti i dati sono disponibili on line all’indirizzo www.gruppohera.it/sulletraccedeirifiuti.

Presentato nell’occasione anche il report “In Buone Acque” sulla qualità dell’acqua del rubinetto, certificata da oltre 648mila analisi. Il 99,8% dei controlli fatti indicano il pieno rispetto dei requisiti di qualità stabiliti dalla legge.

“Acquistare l’acqua minerale vuol dire per una famiglia spendere in media 300 euro l’anno, una cifra maggiore della somma delle bollette per il consumo di acqua di 12 mesi. Bere l’acqua del rubinetto fa bene, anche al portafoglio” chiosa Stefano Venier.

Il report ”In buone acque”.

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