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Attualità Rimini

Non sono 'il fratello sbagliato'. Stecca offeso dal titolo del libro. Gli autori: è una celebrazione del campione

di Lucia Renati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 10 nov 2014 14:11 ~ ultimo agg. 11 nov 10:04
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Renzo Semprini Cesari e Filippo Vignali, autori del libro ‘Il fratello sbagliato. Trionfi e peripezie di Loris Stecca’, biografia non autorizzata (edito dalla casa editrice bolognese Italica edizioni), rispondono alle dichiarazioni a mezzo stampa rilasciate da Loris Stecca e dal suo avvocato in cui l’ex campione di pugilato dice che il libro in questione gli ‘rovinerà la vita’ riferendosi al processo in corso che lo vede imputato per tentato omicidio nei confronti della ex socia in affari. In realtà, dicono gli autori, a Stecca è bastato il titolo per andare su tutte le furie, visto che il libro uscirà il 14 novembre e parla delle imprese sportive del pugile riminese e non della sua vicenda giudiziaria. L’impressione dei due giornalisti è piuttosto che Stecca sia infastidito dalla presenza nelle librerie di un testo diverso da quello che egli stesso ha intenzione di pubblicare.

Le dichiarazioni degli autori del libro ‘Il fratello sbagliato. Trionfi e peripezie di Loris Stecca’:

‘Stupiscono e feriscono le dichiarazioni polemiche rese prima via social network da alcuni familiari di Loris, e poi consegnate ai giornali dal suo avvocato. «Questo libro mi ha rovinato la vita» si leggeva ieri sulle civette del Resto del Carlino a Rimini, salvo poi scoprire, fra le pagine del quotidiano, che «all’ex campione del mondo è bastato quel titolo a mandarlo su tutte le furie, soprattutto perché è convinto che quella biografia gli nuocerà parecchio nel processo». La minaccia di provvedere a «ogni azione a tutela del proprio nome e della propria reputazione» suona quindi come un attacco preventivo, teso a squalificare il lavoro degli autori addirittura prima di aver letto il volume, che sarà in libreria soltanto a partire dal 14 novembre.  Si fatica a capire come possa ledere la sua reputazione o addirittura compromettere l’esito del processo in corso. Il libro è centrato sul racconto della sua carriera sportiva, della stagione d’oro della boxe degli anni Ottanta e di come Rimini e la Romagna siano stati culla del miglior pugilato italiano. Alle vicende giudiziarie è lasciato uno spazio minimo e limitato al riportare quanto già uscito sulla stampa. Non ci sono quindi né interpretazioni, né “rivelazioni” sul suo caso giudiziario, che occupa 3 pagine su 240. Quindi cosa ha infastidito tanto l’ex campione del mondo? A questo riguardo risultano forse rivelatrici le righe in cui «Stecca manda a dire anche che un libro da scrivere ce l’ha quasi pronto anche lui, e che ha già autorizzato formalmente “altri autori per prossime pubblicazioni sulla propria vita e sulla propria esperienza”. Sarà una sorta di libro-intervista, in cui centrale sarà la sua esperienza in carcere». L’impressione è quindi che Stecca sia infastidito dalla semplice presenza nelle librerie di un testo “diverso” da quello che egli stesso, come abbiamo scoperto ieri, ha in animo di pubblicare. Resta da vedere se possa nuocere di più al suo caso giudiziario una documentata ricostruzione dei suoi successi sportivi o un memoriale dal carcere’.